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PITTORI: Giovanni di Paolo

Santa Caterina da Siena riceve l'abito domenicano

Santa Caterina da Siena riceve l'abito domenicano

 

 

GIOVANNI DI PAOLO

1460

Cleveland, Cleveland Museum of Art

 

Santa Caterina da Siena riceve l'abito domenicano

 

 

 

Questa tavola, dipinta a tempera, delle dimensioni di 29x23 cm faceva parte di una serie di dieci pitture dedicate a episodi della vita di santa Caterina, che oggi sono dispersi in vari Musei, sopratutto statunitensi. Nove di queste tavole appartennero al pittore Jean Antoine Ramboux che le acquistò a Siena nel 1838 e che nella sua raccolta indicò come predelle di una pala che si trovava nell'Ospedale di santa Maria della Scala a Siena. L'abate Carli sulla fine del Settecento ha descritto particolareggiatamente l'opera descrivendo i dieci riquadri che illustrano episodi della vita di santa Caterina.

Sebbene la critica non sia ancora pervenuta a una descrizione precisa delle tavole rispetto alla loro reciproca collocazione e alla loro datazione, in ogni caso questa serie di dipinti di Giovanni di Paolo rappresentano il primo ciclo iconografico espressamente dedicato a santa Caterina e trae spunto principalmente dalla biografia della santa, che fu scritta da Raimondo di Capua, sua guida spirituale e suo confessore. Da questa Legenda Maior (1385-1395) Giovanni di Paolo sceglie episodi che sottolineano il rapporto della santa con Cristo, le stigmate, la sua spiritualità, il suo rapporto con la Chiesa e l'ordine domenicano. La tavola di Cleveland con ogni probabilità era la tavola di apertura del ciclo, dato che la santa fin da piccola aveva desiderato entrare nell'ordine domenicano. Secondo la narrazione della Legenda Maior a Caterina una notte apparvero alcuni padri fondatori di ordini e fra questi c'era san Domenico con in mano un giglio, che ardeva ma non si consumava.

Nel dipinto Caterina è inginocchiata presso un altare e sta ricevendo da san Domenico il giglio, simbolo di castità, e il mantello nero delle mantellate di Siena. Accanto a san Domenico appaiono, nella gloria di angeli e raggi luminosi, anche i santi Agostino e Francesco. Agostino indossa i paramenti episcopali e l'abito degli eremitani, che mostra a Caterina sollevandolo con le mani. Francesco invece regge il saio marrone e la corda a tre nodi. Nelle fonti agiografiche non vengono indicati i santi che apparvero a Caterina e la scelta di Giovanni di Paolo si giustifica con la presenza di agostiniani e francescani a Siena.

Una analoga scelta verrà ribadita in una piccola tavola di Neroccio di Landi, il che conferma il tradizionale riconoscimento di Agostino come padre fondatore degli eremitani.

 

 

 

Giovanni di Paolo

Pittore e miniaturista italiano, è stato uno degli artisti più importanti della scuola senese quattrocentesca.

Nelle opere giovanili si nota l'influenza dei maestri senesi precedenti, come Pietro Lorenzetti, ma il suo stile maturo diventò sempre più personale, caratterizzato da colori forti, netti, e forme allungate, seguendo poi i modi tradizionali di Gentile da Fabriano e le novità stilistiche di Sassetta.

Dotato di forte temperamento e sottile sensibilità, Giovanni si mostra paesista e narratore fascinoso, spesso perduto di un suo gusto fantastico. I suoi polittici tardogotici suggeriscono un'atmosfera quasi surreale, le figure umane, molto espressive e definite da segni di contorno netti, sono dipinte in paesaggi geometrici arricchiti di piccole scene miniaturistiche. Di lui si conoscono varie opere con soggetto Agostino e alcuni tratti della sua vita, oggi disperse in tutto il mondo. Nella Pinacoteca di Siena si conservano molte delle sue opere, tra cui spiccano la Madonna dell'Umiltà (1445 ca.) e il Giudizio universale (1460-1465).