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L'ORDINE AGOSTINIANO NEL XIII SECOLO E LA SUA RIORGANIZZAZIONE SOTTO IL CARDINALE RICCARDO ANNIBALDI

Chiesa del Laterano dove riposano le spoglie dell'Annibaldi

Chiesa del Laterano dove riposano le spoglie dell'Annibaldi

 

 

 

L'ORDINE AGOSTINIANO NEL XIII SECOLO E LA SUA RIORGANIZZAZIONE SOTTO IL CARDINALE RICCARDO ANNIBALDI

 

 

 

 

Nel 1256 Papa Alessandro IV unì cinque congregazioni di eremiti nell'Ordine dei Frati Agostiniani - Ordo Fratrum Eremitarum Sancti Augustini - che divenne uno dei quattro grandi Ordini mendicanti. Le cinque congregazioni erano:

1 - Gli Eremiti di S. Guglielmo, con la loro casa madre a Malavalle vicino a Siena.

2 - Gli Eremiti di S. Guglielmo, con la loro casa madre sul Monte Favale vicino a Pesaro.

3 - Gli Eremiti di Brettino, diocesi di Fano, nella Marca di Ancona.

4 - I Frati del B. Giovanni Bono, con la loro casa madre a Butriolo vicino a Cesena, anch'essa nella Marca di Ancona.

5 - Gli Eremiti di Sant'Agostino.

I primi quattro gruppi erano chiaramente definiti e un numero sufficiente di documenti storici è disponibile per seguire il loro sviluppo e per abbozzarne un profilo. Il quinto gruppo, gli Eremiti di Sant'Agostino, sono stati invece motivo di infinite discussioni fino ad oggi perché è il solo che può discendere direttamente dal monachesimo istituito da S. Agostino in Africa, una rivendicazione tanto aspramente negata quanto sostenuta con fervore. Oggi si è generalmente concordi nel pensare che Sant'Agostino abbia creato una forma di vita monastica particolare come ogni fondatore di un Ordine religioso . Nemmeno può esserci alcun dubbio che i suoi seguaci abbiano portato il suo tipo di vita comunitaria nei paesi europei durante la persecuzione dei Vandali ed ancora di più durante la loro fuga dall'aggressione dei Maomettani. Poiché nessun'altra forma di vita monastica, tranne quella di Sant'Agostino, è storicamente conosciuta in Nord-Africa, è impresa vana negare l'origine agostiniana di quelle antiche comunità in Spagna, Francia e Italia che furono fondate da monaci profughi del Nord Africa. Un problema totalmente differente è la continuità del monachesimo agostiniano attraverso i secoli. Che sopravvivesse è implicito nel grande numero di manoscritti contenenti la Regola di S. Agostino, dei quali i più antichi risalgono al settimo secolo.

In tutti i manoscritti più antichi la Regula Prima, meglio conosciuta come Disciplina Monasterii, era unita alla Regula Secunda o la Regula ad Servos Dei che è conosciuta oggi come la Regola di S. Agostino. Quest'ultima esponeva o spiegava lo spirito profondo del monachesimo, mentre la prima regolava l'andamento della vita quotidiana nel monastero e prescriveva in particolare le leggi riguardanti l'officio divino ed il digiuno. La separazione delle due Regole fu effettuata nell'anno 1118, quando la Santa Sede concesse ai Canonici di Springirsbach, vicino a Treviri, una dispensa dalla Regula Prima così da permettere loro di seguire le nuove regole papali sul breviario e adattarsi ai rigori del clima nordico. La Regula Prima venne sostituita dalle costituzioni fatte dai Canonici stessi, una procedura che fu pian piano adottata da tutti i seguaci della Regola di S. Agostino. Questa accettazione generale della decisione papale del 1118 portò il caos nella forma tradizionale del monachesimo agostiniano come è evidente nel caso di Fontaine Gehard (Fons Giardi, oggi Chatillon sur Colmont, dep. Mayence) che fu la casa madre di tutti gli eremi dei dintorni.

Quando Guglielmo, vescovo di Le Mans, dette Fontaine Gehard al monastero Benedettino di Marmoutiers allo scopo di riformarlo, gli eremiti protestarono per quasi cent'anni dicendo che essi avevano osservato la Regola di S. Agostino dall'inizio della loro fondazione e volevano una riforma conforme a quella regola, ma il vescovo Hamelin, che rinnovò la donazione nel 1203, ribattè che gli eremiti non avevano alcuna regola e sia Innocenzo II che Alessandro IV presero una decisione contro di loro. Il caso di Fontaine Gehard, la cui storia può essere fatta risalire alla prima metà del sesto secolo, indica chiaramente che alcuni eremi agostiniani esistevano da secoli fino a che le loro caratteristiche e il loro nome non furono cambiati dai movimenti di riforma monastica, ma è attualmente impossibile dare prova positiva di tutte le richieste simili a questa perché nessuna ricerca critica è stata ancora fatta e gli storici del passato non hanno avuto la capacità che avrà Mandonnet nella sua nuova valutazione del decreto del 1118. Tale ricerca deve stabilire non solo l'antichità di una casa, ma anche la sua fondazione e il possesso continuo da parte degli Eremiti di S. Agostino, un compito costantemente ostacolato dalla perdita di documenti e da frequenti cambiamenti di proprietà o da affiliazioni, spesso imposte da poteri esterni. Non è soluzione alle esistenti difficoltà il ricoprire di ridicolo ogni serio sforzo fatto per sollevare il sipario che nasconde la storia agostiniana tra il settimo e l'undicesimo secolo. Altri Ordini sperimentano gli stessi disagi ogni volta che scrivono la storia reale.

I re francesi per esempio avevano prescritto che solo la Regola di San Benedetto potesse essere permessa nei monasteri del loro regno, tuttavia quando Sant'Odilo richiese la sua osservanza gli fu detto che nessuno in Francia conosceva questa Regola, ma che tutti i monaci seguivano la Regola di San Colombano. D'altro canto non si possono sostenere molti argomenti precedentemente usati per provare l'esistenza di un Ordine degli Eremiti Agostiniani che si era esteso in tutta l'Europa cristiana prima del tredicesimo secolo. La vita eremitica agostiniana sopravvisse in singole case o piccoli gruppi di case che riapparvero alla luce della storia durante l'XI e XII secolo, ma furono poco conosciute fino a che le leggi del Concilio Lateranense IV non ebbero effetto e le costrinsero a diventare unità centralizzate. Verso la metà del XIII secolo un gran numero di eremi furono riuniti in un Ordine completamente autonomo, conosciuto come "Fratres Eremitae ordinis sancti Augustini" ed essi soli formarono il quinto gruppo nella Grande Unione. Molto è stato scritto su questo Ordine ed ogni secolo sembra avere aggiunto la sua parte alla confusione generale, ma Enrico di Friemar, che conobbe Lanfranco, il primo generale eletto dopo la Grande Unione , non ha dubbi che esso fosse la Congregazione della Toscana, il cui primo e unico protettore era il Cardinale Riccardo, sebbene entro il 1256 questa fosse già una congregazione che aveva sfondato i confini locali e avesse fatto fondazioni non solo a Sud, ma anche in Spagna, Portogallo, Francia e Inghilterra. Nel suo Trattato sulla origine degli Agostiniani, Friemar elencò i nomi di alcuni dei priori generali prima del 1256, ma in ogni caso si tratta di superiori della Congregazione di Toscana . Giordano di Sassonia non fu così esplicito come il suo riverito maestro, ma aderì alla teoria dei Tuscani.

I bollandisti Henschen e Carpentier, che scrissero storie eccellenti sui frati agostiniani nelle loro vite di S. Guglielmo e Giovanni Bono seguirono le loro orme e G. A. Little, uno delle principali autorità nella storia dei frati, concordò con le loro affermazioni. Sebbene queste affermazioni siano chiare, la storia di queste congregazioni è velata e oscura e i seguenti abbozzi chiariranno solo alcuni dei problemi esistenti.