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CICLo AGOSTINIANo nel Chiostro di Mondolfo

Il Battesimo di Agostino a Milano

Battesimo di Agostino a Milano

 

 

MAESTRO DI MONDOLFO

1650-1670

Chiostro del convento agostiniano di Mondolfo

 

Battesimo di Agostino a Milano

 

 

 

La scena descrive il battesimo di Agostino, che avvenne a Milano nella notte di Pasqua dell'anno 387. Agostino ha il capo reclinato sopra il fonte battesimale in attesa di ricevere l'acqua lustrale dalla mano destra del vescovo Ambrogio che sta ritto in piedi al centro della scena. Dietro ad Agostino inginocchiato come lui sta il figlio Adeodato e poco oltre l'amico Alipio. Attorno ad Ambrogio c'è un grande assembramento di personaggi sia civili che religiosi. Un chierico regge un cero, un altro porge il libro delle cerimonie, un gruppo di suore segue la scena con compunzione.

Il battesimo si svolge all'interno di una chiesa, ma il pittore ha voluto immortalare l'episodio concentrandosi sul sacramento battesimale. Ai piedi della scena una scritto, sia pure mutilo in alcune parti, spiega quanto sta avvenendo: .. O DI NAUFRAGAR FRA L'ONDE AMARE IL FANAL DEL SI' SPUN ... L'ONDA BATTESMAL PORGE LA FRONTE DE LA CHIESA IL BEL SOL ...

 

Agostino, che si era ritirato nell'estate del 386 nella villa di Verecondo a Cassago Brianza, ritornò a Milano nella primavera del 387 con Alipio e Adeodato, per ottenere l'iscrizione tra i competentes, i catecumeni cioè ritenuti maturi che avrebbero ottenuto il battesimo per la Pasqua successiva. A Milano partecipò con il vescovo Ambrogio a una preparazione specifica al Battesimo, che Agostino seguì con il figlio Adeodato e l'amico Alipio. E nella notte del 25 aprile 387, giorno di Pasqua, egli otteneva il lavacro rigeneratore, per mezzo di Ambrogio.

 

Giunto il momento in cui dovevo dare il mio nome per il battesimo, lasciammo la campagna e facemmo ritorno a Milano. Alipio volle rinascere anch'egli in te con me. Era già rivestito dell'umiltà conveniente ai tuoi sacramenti e dominava così saldamente il proprio corpo, da calpestare il suolo italico ghiacciato a piedi nudi, il che richiede un coraggio non comune. Prendemmo con noi anche il giovane Adeodato, nato dalla mia carne e frutto del mio peccato. Tu l'avevi ben fatto. Era appena quindicenne e superava per intelligenza molti importanti e dotti personaggi.

AGOSTINO, Confessioni 9, 6, 14