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CICLo AGOSTINIANo di GIULIO BEGNI A FANO

Agostino consacrato sacerdote in un affresco nel chiostro del monastero agostiniano di Fano

Agostino consacrato sacerdote a Ippona

 

 

GIULIO CESARE BEGNI

1640

Chiostro del monastero agostiniano di Fano

 

Il popolo acclama Agostino sacerdote

 

 

 

Agostino nel 391 si recò a Ippona per incontrare un funzionario imperiale, ma su insistenza del vescovo Valerio venne consacrato sacerdote per acclamazione dei fedeli. La struttura della scena è simmetrica: a destra si riconosce il vescovo Valerio, mentre a sinistra Agostino è il personaggio aureolato che innalza le mani in segno di prostrazione e volge lo sguardo verso un'immagine dentro una cappella.

Nella realizzazione dell'interno il pittore ha adottato l'espediente del non finito, tanto che l'architettura risulta priva di volume e disegnato dall'essenzialità dei segni abbozzati.

Ne risulta una scenografia fittizia dove il fuoco prospettico della scenografica architettura si apre su una veduta paesaggistica. Interessante è il confronto con "La scuola di Atene" di Raffaello, da cui Begni può avere desunto, se non la maestria esecutiva, almeno lo schema compositivo. Al centro stemma dei Conti Rinalducci e dei Conti Martinozzi.

 

Agostino venne ordinato sacerdote da Valerio nel 391 a Ippona su acclamazione del popolo: Agostino non pensava di diventare sacerdote e, per paura dell'episcopato, scappava anche dalle città nelle quali era necessaria un'elezione. Ma un giorno, essendo stato chiamato ad Ippona da un amico, stava pregando in una chiesa quando un gruppo di persone improvvisamente lo circondarono, lo consolarono ed implorarono Valerio, il vescovo, di elevarlo al sacerdozio; nonostante i suoi timori, Agostino fu ordinato nel 391.

Il novello sacerdote considerò la sua ordinazione come una ragione in più per riprendere la vita religiosa a Tagaste e Valerio la approvò così entusiasticamente che gli mise a disposizione delle proprietà della chiesa, autorizzandolo a fondare un monastero.

 

In quel tempo esercitava l'ufficio di vescovo nella comunità cattolica di Ippona il santo Valerio. Mentre egli un giorno parlava al popolo di Dio circa la scelta e l'ordinazione di un prete e l'esortava in proposito, perché così richiedeva la necessità di alcune persone, che conoscevano la dottrina di Agostino e i suoi propositi, gettategli le mani addosso, lo tennero fermo e, come suole accadere in casi del genere, lo consacrò sacerdote, mentre tutti unanimi in quel proposito chiedevano che così si facesse. Infine la cosa si compì secondo quanto voleva il desiderio del popolo.

POSSIDIO, Gesta Augustini 4, 1