Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Seicento > Novacella

CICLo AGOSTINIANo di Egidio Schor a Novacella

La visione di Sigisberto di Egidio Schor a Novacella. Secolo XVII

La visione di Sigisberto

 

 

EGIDIO SCHOR

1680

Convento agostiniano di Novacella

 

La visione di Sigisberto

 

 

 

I canonici di Novacella, come gli eremiti di Quito, hanno riproposto questa vecchia leggenda che attesta l'azione postuma di Agostino. L'immagine è assai simile a quella della tavola per altare di Gerusalemme del XV secolo. Sigisberto dorme nella sua sedia, davanti a un pulpito dove un libro aperto è illuminato da una lucerna. Un angelo dalle ali spiegate depone su un altare sormontato da un baldacchino una teca dove palpita il cuore di Agostino. L'iscrizione ricorda: Sigisberto Episcopo Lungdunensi Cor D. Augustini palpitans videre cupienti ab Angelo Dei mirabiliter defertur.

 

L'episodio si ispira a un testo leggendario, riferito anche da Giordano di Sassonia, che fu riportato nel manoscritto di Liegi 191 del XV secolo originario di Sainte-Croux di Liegi. Una miniatura vi mostra Agostino che porta il suo cuore in braccio: Legitur in historia Sancti Sigisberti Londoniensis archiepiscopi quod ipse beatum Augustinum in maxima devotione habens, sedule exorabat Deum ut aliquam portiunculam de reliquiis sanctissimi praesuli et egregii doctoris Augustini accipere mereretur. Cumque hora prima Sigisbertus in sua capella pia ad Deum fudisset precamina, vidit in extasi angelum domini mirabili claritate fulgentem, ad altare procedentem receptaculum mirae pulchritudinis in manibus gestantem ... E l'angelo gli disse: Ego sum angelus, qui beato Augustino viventi in custodia fui deputatus. Cum autem ex hoc seculo migrasset, praecipiente Altissimo, sustuli et sic incorruptum servavi cor eius ... Cor in crystallo movere coepit, et os cordis quasi ad laudandum Deum aperire, quasi diceret: "O sancta Trinitas, quam libenter te dictando, scribendo, praedicando laudarem, si in corpore meo viverem !"