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PITTORI: Gianfranco da Tolmezzo

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

GIANFRANCESCO DA TOLMEZZO

1503-1515

Cordovado, chiesa di sant'Andrea

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La chiesa di sant'Andrea fu edificata dopo lo scoppio della peste del 1454. L'indicazione sul portale reca la data 1477 e ricorda la data di fine lavori. L'edificio potrebbe essere stato ricostruito dove sorgeva una antica pieve citata in una bolla di papa Urbano III del 1186 indirizzata al vescovo Gionata.

La chiesa era originariamente ad aula unica, con presbiterio quadrato voltato a crociera e verso la fine del XVI secolo furono aggiunte due navate laterali. L'interno è suddiviso da ampie arcate sorrette da pilastri ottagonali, con copertura lignea sorretta da capriate. Sopra il portale c'è una lunetta ogivale con l'affresco mutilo diuna Madonna con bambino seduta su trono probabilmente quattrocentesca. Sul pilastro di destra c'è un affresco della Santissima Trinità, mentre sul muro orientale della navata meridionale si trova un affresco che raffigura san Martino. Nel primo altare di sinistra, legato a una antichissima confraternita trecentesca, si conserva la pala della Purificazione di Maria di Giuseppe. Gli affreschi della volta a crociera della cappella maggiore, datati ai primi anni del Cinquecento, sui quali è visibile una fittissima picchettatura, raffigurano i quattro Dottori della chiesa in cattedra assieme ad evangelisti profeti e angeli musici. Recentemente restaurati vengono attribuiti dalla critica a Gianfrancesco da Tolmezzo, che lavorò assieme con un secondo maestro, in particolare per la decorazione delle pareti dell'abside, probabilmente Pietro de Fadelo da Vicenza o forse il giovane Giovanni Antonio De Sacchis detto il Pordenone, la cui presenza è documentata a Cordovado nel 1507.

I Dottori della chiesa sono seduti in cattedre aventi funzione di troni e di scrittoi, raffigurati in atteggiamenti di studio o di meditazione. Ai lati loro lati compaiono a sinistra gli Evangelisti con i loro simboli e a destra quattro Profeti. Le figure degli angeli sono inserite nei pennacchi alla base delle vele.

Sulla vela settentrionale troviamo san Girolamo con l'evangelista Matteo, un profeta e un angelo che suona una ribeca. Sulla vela orientale è raffigurato san Gregorio magno con l'evangelista Giovanni, il profeta Davide che suona il salterio e un angelo. Nella vela meridionale si osserva sant'Ambrogio con l'evangelista Luca, un profeta e un angelo musico. Infine nella vela occidentale è raffigurato sant'Agostino assieme all'Evangelista Marco con il suo simbolo: a destra si riconosce la figura di un giovane profeta, forse Daniele, accompagnato da un angioletto musicante che suona il triangolo.

Sant'Agostino, assistito da tre angioletti in preghiera, siede su una cattedra che serve anche da scrittoio, collocato su uno sperone di roccia chiara. Il santo è intento a scrivere e indossa i paramenti episcopali con la mitra in testa. Sopra il piviale si nota la cocolla scura tipica dei monaci eremitani di regola agostiniana. Nel cartiglio si legge la scritta SC MARCVS/ [...]VANGELISTA relativa al nome dell'evangelista.

 

 

Gianfranco da Tolmezzo

Gianfranco del Zotto conosciuto anche come Gianfrancesco da Tolmezzo nacque a Socchieve nel 1450.

Questo pittore viene generalmente considerato uno dei massimi esponenti dell'arte pittorica friulana del Quattrocento e il maestro precursore della scuola artistica tolmezzina. Le sue prime opere risentono dell'influenza del suo maestro Dario da Treviso e sono caratterizzate da motivi gotico-cortesi. La sua arte è debitrice anche allo stile di Bellunello e di Mantegna. Nel periodo più maturo della sua attività Gianfranco da Tolmezzo riuscì ad esprimere uno stile che amalgamava elementi veneti con quelli d'oltralpe, in particolare francesi. I suoi affreschi esprimono una personale sensibilità artistica che coniugano la nascente pittura rinascimentale con gli arcaismi del gotico maturo. Morì nell'anno 1511.