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PITTORI: Vivarini Antonio

Sant'Antonio Abate tra i santi Sebastiano, Cristoforo, Venanzio e Rocco; Pietà tra i Santi Gerolamo, Pietro, Paolo e Agostino

Sant'Antonio Abate tra i santi Sebastiano, Cristoforo, Venanzio, Rocco; Pietà tra i Santi Gerolamo, Pietro, Paolo e Agostino

 

 

VIVARINI ANTONIO

1464

Città del Vaticano, Pinacoteca vaticana

 

Sant'Antonio Abate tra i santi Sebastiano, Cristoforo, Venanzio e Rocco; Pietà tra i Santi Gerolamo, Pietro, Paolo e Agostino

 

 

 

Il polittico è costituito da una complessa macchina lignea con al centro,una scultura di legno policromo, che raffigura sant'Antonio abate. L'opera venne realizzato nel 1464 da Antonio Vivarini per la Confraternita di sant'Antonio Abate di Pesaro e costituisce la prima opera uscita dalla bottega dei Vivarini destinata alle Marche.

Qualche storico (1783) elenca il polittico fra i dipinti della chiesa, conservato nel luogo della Adunanza della Confraternita. Nel corso della campagna d'Italia di Napoleone, il dipinto fu sottratto dalle truppe napoleoniche nel 1797 e trasportato in Francia, per poi venire recuperato nel 1815 da Canova e destinato definitivamente alle Gallerie pontificie. Il polittico ha come figura centrale sant'Antonio Abate la cui statua troneggia entro una nicchia. Ai suoi lati i pannelli dipinti raffigurano i Ssanti Sebastiano, Cristoforo a sinistra e Venanzio e Rocco a destra. Nel piano superiore campeggia la Pietà nel pannello centrale. Ai suoi lati, negli scomparti, sono stati raffigurati a sinistra i santi Girolamo e Pietro, mentre a destra troviamo Paolo e Agostino. la datazione dell'opera è indicata nell'anno 1464.

Il pittore ha utilizzato la tecnica a tempera e oro su tavola. Nel registro inferiore le misure sono cm 105 x 130; mentre nel registro superiore centrale sono cm 80 x 50. Infine nel registro superiore laterale le misure sono cm 53 x 30.

L'opera è stata acquisita dalla Pinacoteca Lateranense nel 1858. Trasferito ai Musei Vaticani, il dipinto proveniva dalla sua destinazione originaria e cioè la chiesa di Sant'Antonio Abate a Pesaro.

 

 

Antonio Vivarini

Antonio Vivarini, è noto anche come Antonio da Murano, dal paese dove nacque verso il 1418. Probabilmente si formò alla scuola di Andrea da Murano e nella sua formazione giovanile risentì dell'influsso di Gentile da Fabriano. La sua prima opera conosciuta è datata 1440 mentre il suo ultimo lavoro, conservato a Roma, risale 1464. Lavorò sovente con Giovanni d'Alemagna, con cui iniziò la decorazione della cappella Ovetari nella chiesa degli Eremitani a Padova, assieme ai più giovani Nicolò Pinzolo e Andrea Mantegna. A partire dal 1450 Antonio lavorò sostanzialmente da solo o assieme al fratello minore Bartolomeo, dipingendo numerose pale d'altare e polittici soprattutto per le chiese di Venezia. il suo stile prediligeva una notevole attenzione alla cromaticità delicata e raffinata, soprattutto negli incarnati. La sua bottega fu proseguita, oltre che dal fratello Bartolomeo, anche dal figlio Alvise. Si ritiene che sia morto a Venezia dopo il 1476 e prima del 1484.