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PITTORI: Negretti Jacopo

Cristo morto sostenuto da Angeli e Santi

Cristo morto sostenuto da Angeli e Santi

 

 

NEGRETTI JACOPO detto PALMA IL GIOVANE

1600-1628

Venezia, chiesa di san Lio

 

Cristo morto sostenuto da Angeli e Santi

 

 

 

La pala d'altare che descrive Cristo morto sostenuto da Angeli con Santi si trova sull'altare maggiore della chiesa di san Lio a Venezia. Il dipinto ha notevoli dimensioni e misura 4,50 m in altezza e 2,15 in larghezza.

Jacopo Negretti detto Palma il Giovane, o la sua bottega, lo dipinse nel primo Seicento. Il soggetto principale è Gesù Cristo morto che è sostenuto da numerosi Angeli sotto la accorata visione del Padre. Sotto la nuvola dove si addensano in un groviglio numerosi angeli e angioletti si trovano vari santi. Al centro è notevole la figura di papa Leone IX, cui è dedicata la chiesa, dato che in veneta è chiamato san Lio. Ai suoi fianchi sono riconoscibili san Giovanni Battista, in vesti eremitiche con il suo caratteristico bastone sottile e un santo guerriero martire a sinistra.

A destra Negretti ha dipinto santa Caterina (la primitiva titolare della chiesa), che tiene nella mano sinistra la palma del martirio, e sant'Agostino, vestito da vescovo. E' seduto con in mano una penna con cui sta scrivendo su un libro aperto che tiene sulle ginocchia.

Il suo petto tuttavia è dinamicamente girato verso destra per poter osservare meglio la scena che gli sta sopra. Indossa i paramenti episcopali e mostra i suoi attributi di vescovo con la mitra in testa e il bastone pastorale nella mano sinistra. Una folta barba nera gli scende dal mento fin sul petto.

 

La chiesa di San Lio è situata nel sestiere veneziano di Castello. L'edificio venne costruito nel IX secolo dalla famiglia patrizia veneziana dei Badoer e fu inizialmente dedicata a santa Caterina d'Alessandria, ma nel 1054 fu intitolata a san Leone IX che in veneto si pronuncia san Lio, in onore del papa che aveva appoggiato la causa di Venezia nella contesa con Aquileia. Venezia, in opposizione al patriarcato di Aquileia, aveva rivendicato i suoi diritti sul patriarcato di Grado, che era stato costituito nel 1043, quando il doge Domenico I Contarini aveva sottratto Grado al patriarca di Aquileia Poppone di Carinzia. Nel XV secolo la chiesa ebbe riedificato il presbiterio e ai suoi lati vennero eretti due altari. Dopo alcuni rimaneggiamenti l'edificio venne radicalmente trasformato nel 1783. Le originarie forme bizantine, con schema basilicale a tre navate, furono modificate eliminando le navate per creare un'unica grande aula interna.

 

 

Iacopo Negretti detto Palma il Giovane

Nato a Venezia verso il 1550 da Antonio e Giulia de' Pitati, Jacopo apparteneva ad una famiglia di lunga tradizione artistica. Venne ben presto avviato agli studi pittorici seguendo le inclinazioni dello zio del padre, Palma il Vecchio e del fratello della madre, Bonifacio de' Pitati, detto Bonifacio il Veronese. Jacopo fa affascinato dallo stile di Raffaello e Tintoretto, eseguì varie copie di Tiziano, suo vero maestro, con cui collaborò. Soggiornò a Roma per quattro anni dove conobbe il manierismo romano. La sua produzione artistica inizia verso il 1565. Ebbe grande fortuna nel bergamasco, terra d'origine della famiglia, dove lavorò con intensità nel tardo Cinquecento. Morì "oppresso dal catarro" nel 1628, senza che nessuno tra i suoi figli e nipoti continuasse l'arte della pittura.