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PITTORI: Paul Rubens

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa all'Ashmolean Museum di Oxford

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

PETER PAUL RUBENS

1625-1630

Oxford, Ashmolean Museum

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Quest'opera di Rubens sembra essere uno schizzo preparatorio per una tela di ben maggiori dimensioni. Viene abitualmente attribuito a Rubens in relazione allo stile pittorico, tuttavia non si conoscono lavori di questo pittore che sia richiamato da questo schizzo.

Questa piccola tavola ad olio, misura solo 38 x 17 cm, presenta un tocco insolitamente sottile. Agostino è qui raffigurato come vescovo con tutti i suoi attributi episcopali. In testa porta la mitra e con il braccio destro regge il bastone pastorale. Il cuore ardente, che tiene nella mano sinistra allude alle parole dei suoi Confessioni: "tu hai trafitto il cuore con la freccia del tuo amore" e costituisce uno degli elementi iconografici più diffusi soprattutto dall'età barocca in poi.

Sotto il ricco piviale Agostino porta la tonaca nera dei monaci agostiniani, il che fa pensare a una committenza di un monastero di quest'Ordine. Il volto del santo ha ancora un'espressione giovanile nonostante una foltissima barba gli copra il viso.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3

 

 

Peter Paul Rubens

Nato in Germania, dove il padre - un ricco anversese che aveva abbracciato la religione calvinista - si era rifugiato, Rubens riceve i primi rudimenti dell'arte a Colonia, ma la sua vera formazione avviene ad Anversa. Nel 1598 si iscrive alla Gilda di san Luca, la corporazione dei pittori della città. Due anni dopo parte per l'Italia. Arrivare a Venezia e Roma nell'anno 1600 significa la svolta decisiva nella sua carriera. Copia i maestri nordici, ma vi affianca i pittori italiani e soprattutto Tiziano. Nel 1608 lascia l'Italia per Anversa dove raggiunge l'apice della scuola locale. Dal 1620 gira per le capitali europee fino alla morte.