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L'africa romana: Bulla Regia

Vie e monumenti principali della città di Bulla Regia

Vie e monumenti principali della città di Bulla Regia

 

 

BULLA REGIA

 

 

 

Le origini berbere di Bulla Regia sono probabilmente precedenti al suo periodo punico. Confermano questa ipotesi i ritrovamenti di ceramiche greche di importazione datate alla fine del V secolo a. C.

La città finì nella sfera di influenza di Cartagine durante il III secolo a. C. e le iscrizioni risalenti a quel periodo rivelano che gli abitanti veneravano il dio Baal Hammon e seppellivano i defunti in urne, caratteri tipici dell'ambiente punico. Un capitello del tempio punico dedicato alla dea Tanit è conservato presso il locale museo. La città fece parte del territorio conquistato per Roma nel 203 a. C. da Scipione l'Africano, ma nel 156 a. C. divenne capitale della Numidia, regno satellite di Massinissa, che "riunì i territori degli avi", secondo un'iscrizione, e conferì alla città il titolo di "Regia".

Anche suo figlio mantenne la sua residenza nella città. Sotto il regno dei Numidi, un impianto urbanistico a strade ortogonali alla maniera ellenistica venne parzialmente sovrapposto al precedente sistema di vie e insulae dallo schema irregolare. I romani assunsero il controllo diretto della regione nel 46 a. C., quando Gaio Giulio Cesare organizzò la provincia di Africa Nova. In tale occasione la condotta neutrale della città durante le guerre civili fu premiata e resa città libera. Sotto Adriano, la città fu rifondata come Colonia Aelia Adriana Augusta Bulla Regia, e venne concessa ai cittadini la piena cittadinanza romana.

Bulla Regia decadde lentamente sotto il dominio bizantino. Come in altre città del Tardo Impero, l'aristocrazia locale ebbe la possibilità di aumentare l'estensione delle proprie abitazioni a scapito dello spazio pubblico. Infine, un terremoto distrusse Bulla Regia, facendo crollare gli edifici all'interno dei piani sotterranei. La sabbia coperse e protesse i luoghi abbandonati, che vennero dimenticati fino al tempo dei primi scavi, nel 1906. Questi furono in parte accelerati dalla distruzione dell'ingresso monumentale della città romana. Il foro venne scavato nel periodo 1949-52. 

La città è famosa soprattutto per il suo complesso abitativo sotterraneo di età adrianea, progettato come una protezione dal caldo e dagli effetti del sole. La specialissima architettura abitativa che si sviluppò nella città, produsse edifici a livello del terreno, esposti al tiepido sole invernale, mentre d'estate si abitava su un livello sotterraneo attorno ad un atrio a due piani. Recipienti di terracotta dal fondo aperto erano situati nelle volte, in modo che l'acqua spruzzata sul pavimento, oltre a rendere vividi i colori dei mosaici, evaporasse rinfrescando l'ambiente.