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LA VITA DI SANT'AGOSTINO: Ritorno a tagaste

Immagine della Tagaste moderna nel 1980

Immagine della Tagaste moderna nel 1980

 

 

Il ritorno a Tagaste

 

 

 

A quindici anni deve tornare a Tagaste, perchè i genitori non sono in grado di sostenere le spese scolastiche; torna, purtroppo, con l'animo pieno di classici pagani e con tanta voglia di amare e di essere amato.

Il temperamento esuberante lo trascina ad una vita sregolata: le compagnie gliene forniscono le occasioni. E' questo il periodo del celebre furto delle pere. Nel cuor della notte, dopo il prolungato giuoco nelle piazze, insieme ad altri compagni va a spogliare l'albero di un orto nelle vicinanze della vigna paterna. Una bravata, compiuta per il desiderio di avventura e per non essere da meno degli altri.

Agostino nelle Confessioni racconterà questo fatto con grande amarezza, accusandosi di aver commesso il peccato per il peccato. Peccati tuttavia ne commette anche di altro genere e ben più gravi. La complicità degli amici e le passioni lo trascinano in avventure non proprio edificanti. Egli in parte li segue, in parte ne prova orrore.

La mamma deve avere intuito qualcosa; ma egli non la ascolta, perché gli sembra che quelli di lei siano richiami di donnicciuola.

Intanto passa un anno turbolento di ozio e' di esperienze negative, che gli lasciano un grande vuoto nel cuore. È una vita che lo stordisce e gli procura emozioni, ma non gli dà soddisfazione, perché non sazia il suo desiderio di apprendere e di sapere.