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CICLo AGOSTINIANo dI Carlisle

Agostino ordinato sacerdote da Valerio

Agostino ordinato sacerdote da Valerio

 

 

MAESTRO DI CARLISLE

(1484-1507)

Cattedrale di Carlisle

 

Agostino ordinato prete dal vescovo Valerio

 

 

 

L'artista incomincia a utilizzare una fonte diversa dalle Confessioni. La pittura è purtroppo piuttosto malconservata. La scritta inglese ricorda: Her was he sacred prest and usyd / of Valery the byshop thoffe he refusyt. Si distingue l'interno di una chiesa con finestre, porte, arcate trilobate. Tre ecclesiastici sono in piedi in primo piano vestiti con una dalmatica biancastra. Valerio è riconoscibile per la sua mitra e per il piviale. Si gira verso Agostino che tocca il calice. Un accolito, dietro il vescovo Valerio, regge in mano una patena.

Abbiamo una copia di questa scena che fu raffigurata da Robert Carlile nel 1795, quando le tavole erano ancora tutte montate a forma di polittico fra due pilastri della chiesa.

 

 

4. 1. In quel tempo esercitava l'ufficio di vescovo nella comunità cattolica di Ippona il santo Valerio. Mentre egli un giorno parlava al popolo di Dio circa la scelta e l'ordinazione di un prete e l'esortava in proposito, perché così richiedeva la necessità della chiesa, frammisto in mezzo al popolo assisteva Agostino, sicuro e ignaro di ciò che stava per succedere: infatti egli era solito - come ci diceva - non frequentare soltanto le chiese che sapeva prive di vescovo

4. 2. Allora alcune persone, che conoscevano la dottrina di Agostino e i suoi propositi, gettategli le mani addosso, lo tennero fermo e, come suole accadere in casi del genere, lo presentarono al vescovo perché fosse ordinato, mentre tutti unanimi in quel proposito chiedevano che così si facesse. Mentre insistevano con grande entusiasmo e clamore, egli piangeva a calde lacrime: alcuni - come egli stesso ci riferì -interpretarono tali lacrime come manifestazione di superbia e cercavano di consolarlo dicendo che certo egli era degno di maggiore onore, ma che comunque l'esser prete lo avvicinava alla dignità episcopale.

4. 3. Invece l'uomo di Dio - come ci disse - osservava la cosa più a fondo e gemeva prevedendo i molti e grandi pericoli che sarebbero derivati alla sua vita dal governo e dall'amministrazione della chiesa: per tal motivo piangeva. Ma infine la cosa si compì secondo quanto voleva il desiderio del popolo.

Possidio, Vita Augustini, 4, 1-3