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CICLo AGOSTINIANo DI GUASPARINI DI UMBERTIDE A Cortona

Il chiostro del convento agostiniano di Cortona

Il chiostro del convento agostiniano di Cortona

 

 

GUASPARINI GIUSEPPE

1669

Chiostro del convento di S. Agostino a Cortona

 

Episodi della vita di Agostino

 

 

 

Il convento di sant'Agostino di Cortona venne fondato nei primi anni del Trecento e venne notevolmente ristrutturato nel Seicento. L'edificio a forma quadrata si eleva sul lato sinistro della chiesa ed ha un chiostro centrale.

Sono da visitarsi la Sala Capitolare, un solenne scalone ed il chiostro, sulle lunette del quale sono raffigurate le storie di Sant'Agostino, dipinte nel 1669 da Giuseppe Guasparini della Fratta di Perugina a Umbertide.

Il contenuto e la sequenza delle scene è stata notevolmente influenzata dal ciclo iconografico di una celebre vita illustrata di Agostino che apparve a Parigi nel 1624. Il suo autore Adams Schelte da Bolswert fu uno dei migliori incisori della scuola di Anversa, che in quegli anni produsse molteplici Vite di Santi. Questa vita fu ordinata dal priore degli Eremitani di Malines, il frate Giorgio Maigret, che scrisse le note esplicative in fondo alle stampe.

L'opera consta di 28 incisioni, assai curate, dal tratto nitido e sicuro. Il soggetto principale è ben visibile il che accresce la leggibilità della scena e dei paesaggi, belli e luminosi. I costumi sono quelli del Seicento: sono stati omessi gli episodi dell'infanzia, cosicché la vita inizia dalla conversione. Queste incisioni ebbero una influenza notevole sulla iconografia agostiniana successiva di cui abbiamo un esempio a Cortona, che ne imita quasi tutti gli episodi con solo qualche raro cambiamento. A Cortona in effetti non compare l'estasi di Ostia ma vengono raffigurate due nuove scene: Pavia salvata dalla peste (episodio che è presente nel ciclo di Viterbo) e Agostino che costruisce monasteri. Tutte le scene sono sottotitolate in stampatello in lingua italiana, sia pure non sempre in forma completa. Queste diciture sono posteriori alla esecuzione: un esempio dell'aspetto originale è conservato nella lunetta all'entrata del chiostro, dove è raffigurata la posterità agostiniana. In questo caso la legenda è espressa in lingua latina.

 

La chiesa di sant'Agostino annessa al convento gotica in origine, data al 1273, ed era più piccola dell'attuale; un primo rimaneggiamento fu eseguito nel 1481 e un secondo, ben più sostanzioso, nel 1681; in quell'epoca infatti chiesa e convento furono ridisegnati nelle forme attuali. La parte preesistente e gli ampliamenti successivi si distinguono bene nella facciata dove, all'originaria impostazione a capanna, divisa orizzontalmente da due cornici marcapiano, si appoggia l'ampliamento secentesco privo di rivestimento. Presso la porta attuale, sono visibili le tracce del portale gotico, tamponate e sostituite da nuove aperture.

L'interno della chiesa si presenta con l'originaria struttura ad aula cui furono poi aggiunti altari barocchi, quattro per lato, e tre cappelle absidali. Da quella di sinistra proviene la tela del Berrettini con la Madonna in trono e i Santi Giacomo Maggiore, Giovanni Battista, Stefano e Francesco, oggi conservata presso il Museo dell'Accademia Etrusca.

In S. Agostino si conservava e venerava anche il corpo del Beato Ugolino Zefferini, agostiniano cortonese, le cui spoglie sono state trasferite nella chiesa di S. Filippo. A fianco della chiesa sono i locali dell'antico convento degli Agostiniani, ora adibito a centro convegni. Esso ha la conformazione tipica dei conventi degli ordini dei predicatori, polarizzato intorno al chiostro, armonioso e solo in parte tamponato - grazie ad un attento restauro di recupero fatto negli anni Ottanta dello scorso secolo - ed affiancato alla chiesa, direttamente accessibile dal percorso pubblico.

Nel XIII secolo il piano inferiore del convento, coperto a volte, era destinato a locali di servizio e sale comunitarie, mentre il piano superiore, coperto a capriate, era occupato dalle celle dei religiosi; nel corso del XIV e XV secolo, con la ristrutturazione di edifici preesistenti e la sistemazione dell'area interessata, il convento assunse una consistenza simile all'attuale, con due corpi di fabbrica principali paralleli fra di loro, collegati sul margine opposto alla chiesa da un corpo di fabbrica minore. In epoca rinascimentale si aggiunse il porticato interno a due ordini sovrapposti. A completamento dell'utilizzo dell'edificio, le lunette dell'ordine inferiore vennero interamente decorate con 29 affreschi del pittore di Umbertide Giuseppe Guasparini che raffigurano 31 scene della vita e dei miracoli di S. Agostino.