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CICLo AGOSTINIANo DI GUASPARINI DI UMBERTIDE A Cortona

Agostino defunto appare nel pericolo a Francesco Gonzaga, duca di Mantova, lunetta del chiostro del convento agostiniano di Cortona

Agostino defunto appare nel pericolo a Francesco Gonzaga, duca di Mantova

 

 

GUASPARINI GIUSEPPE

1669

Chiostro del convento di S. Agostino a Cortona

 

Agostino defunto appare nel pericolo a Francesco Gonzaga, duca di Mantova

 

 

 

Anche la scena descritta in questa lunetta riprende integralmente la struttura compositiva della corrispondente stampa di Schelte. In pedice alla stampa viene riportata la scritta che spiega ampiamente l'episodio narrato: Franciscus Gonzaga Mantuae Dux sanctum Augustinum nigra veste zonaque scortea indutum videt cum contra infestos sibi Ligures ad opis eius perfugium bis pervolasset.

A Cortona ci si limita a scrivere VITTORIA OTTENUTA, avendo forse perso il senso dell'episodio allorché si procedette ad un restauro degli affreschi. Agostino, in alto a destra, appare tra le nuvole chiamato dalle preghiere del duca di Mantova che era impegnato in una battaglia. L'intervento del santo lo fa trionfare sui nemici invasori. In questa occasione Schelte riprende forse una incisione di Philippe Galle del 1583 con una battaglia che riguardava la famiglia fiorentina dei Medici. In primo piano il duca inginocchiato invoca Agostino con grande fervore ponendo le mani sul petto. Intorno a lui nella sterminata campagna un grande assembramento di cavalli e cavalieri si sta dando battaglia. Lo stemma associato alla scena è quello della nobile famiglia Cantis.

 

L'episodio viene ricordato da alcuni autori medioevali. In particolare si citano:

IOSEPHUS PAMPHILUS, vescovo di Siena, Chronicon Ordinis Eremitarum ad annum 1400

PAULUS LULNIUS BERGOMENSIS (morto nel 1484), Apologia pro ordine nostro, Roma, 1479

 

Questi autori raccontano le gesta militari di Franciscus Gonzaga Mantuae Dux sanctum Augustinum nigra veste zonaque scortea indutum videt cum contra infestos sibi Ligures ad opis eius perfugium bis pervolasset. Agostino appare tra le nuvole tra le preghiere del duca di Mantova e lo fa trionfare sui nemici invasori.

La battaglia a cui si riferisce la memoria storica molto probabilmente è quella che si svolse per il controllo di Governolo. Questa battaglia che si svolse il 28 agosto 1397 è uno degli episodi che contrappose la lega dei principi italiani nella guerra contro i Visconti. Francesco Gonzaga, capitano del popolo di Mantova, dopo l'entrata dei Milanesi, condotti da Jacopo Dal Verme, nel serraglio di Mantova, si era rifugiato a Governolo. Qui subì l'assedio delle truppe milanesi di terra, mentre la flottiglia del duca di Milano stazionava nel Po. Carlo Malatesta, alleato dei Gonzaga, era corso nel frattempo a Venezia, Ferrara e Bologna per chiedere aiuto per il Gonzaga. Riuscì a ottenere le truppe di Francesco Novello da Carrara, signore di Padova, mentre Venezia intervenne con sette galee e molte barche, Ferrara mise a disposizione galeoni e Bologna garantì cinquecento lance agli ordini del conte Giovanni da Barbiano. Questa forza d'armi mosse in aiuto di Governolo. Carlo Malatesta, alla testa delle truppe, passato il Po a Bondeno, attaccò improvvisamente le modeste truppe del Biancardo e la sconfisse, riuscendo a liberare Governolo. A Governolo giunse anche il duca di Mantova e, data battaglia al Biancardo, lo sbaragliò. Ferraresi e Mantovani assalirono successivamente le navi dei Milanesi mettendole in rotta. Dopo questi eventi, il grosso dell'esercito di Jacopo Dal Verme, accampato nel serraglio di Mantova, abbandonò viveri e bagagli e si diede alla fuga. Caddero così nelle mani dei vincitori oltre duemila cavalli e cinquanta navi armate.

Francesco I Gonzaga (Mantova, 1366 - Cavriana, 1407) fu un condottiero italiano e IV capitano di Mantova. Succeduto nel 1382 al padre Ludovico II Gonzaga, per mantenere il potere, dovette spesso oscillare tra la Repubblica di Venezia e la sempre più potente famiglia dei Visconti di Milano. Nel 1380 sposò con Agnese, figlia di Bernabò Visconti, che fece tuttavia pubblica decapitare nel 1391 dopo un'accusa, con ogni probabilità fasulla, di adulterio. Nel 1383 ottenne da Venceslao di Lussemburgo la nomina a vicario per sé e "per i suoi eredi maschi legittimi e successori" della città di Mantova.

Nel 1393 Francesco Gonzaga sposò in seconde nozze Margherita Malatesta. Nel 1394 ricevette da papa Bonifacio IX il titolo di conte di Gonzaga e in quello stesso anno l'imperatore Venceslao IV, re di Boemia, gli concesse di inquartare lo stemma dei Gonzaga del leone di Boemia. Dopo la morte della moglie nel 1399, intraprese un pellegrinaggio in Terra Santa.

Ottenne il titolo di marchese da Venceslao nel 1403. Francesco morì nel 1407 nel suo castello di Cavriana e venne sepolto nella chiesa di San Francesco, sepolcreto di famiglia.