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CICLo AGOSTINIANo di Zimmermann a Weyarn

Agostino rifugge gli eccessi

Agostino rifugge gli eccessi

 

 

JOHANN BAPTIST ZIMMERMANN

1729

Chiesa parrocchiale di S. Pietro e Paolo a Weyarn

 

Agostino rifugge gli eccessi

 

 

 

La scena ideata da Zimmermann ha un calore familiare con i vari personaggi che partecipano al banchetto seduti attorno a un tavolo. Agostino, al centro della tavola, vestito come un canonico, alza il braccio sinistro e con l'indice indica il moto scritto sopra di lui rivolgendosi a un gruppo di tre persone a sinistra. Il testo su un appeso al muro recita: Convivos Maledicos Aversatur. I convitati a sinistra non sembrano molto interessate al richiamo di Agostino e volgono lo sguardo altrove. Un altro commensale in primo piano mette invece la mano sul cuore, mentre un inserviente sta per apparecchiare la tavola. A destra si nota un grande mobile dove sono stati raccolti piatti e caraffe.

 

Il detto Convivos Maledicos Aversatur viene attribuito ad Agostino, per come usava regolare i rapporti fra i commensali. Ricorda infatti Possidio, nella sua Vita del santo:

22. 5. Usava d'argento soltanto i cucchiai, ma il vasellame per portare i cibi a tavola erano o di terracotta o di legno o di marmo, e ciò non per povertà ma di proposito.

22. 6. Fu sempre molto ospitale. E durante il pranzo aveva più cara la lettura o la discussione che non il mangiare e il bere. Contro quella pessima abitudine degli uomini teneva qui questa iscrizione: Chi ama calunniare gli assenti, sappia di non esser degno di questa mensa. Ammoniva così ogni invitato ad astenersi da chiacchiere superflue e dannose.

22. 7. Una volta che alcuni vescovi che gli erano molto amici si erano dimenticati della scritta e parlavano in maniera contraria ad essa, Agostino indignato li riprese aspramente, dicendo che o quei versi dovevano essere cancellati dalla mensa o che egli si sarebbe alzato in mezzo al pranzo e se ne sarebbe andato in camera sua. Possiamo testimoniare questo episodio io ed altri che prendevamo parte a quel pranzo.

 

Una analoga scena è stata ripresa da Abt Glunk nella chiesa di san Märgen, sulla scia della storia narrata dall'eloquente predicatore barocco agostiniano Abraham a Sancta Clara, il cui libro "Giuda il Erzschelm" si trovava nella biblioteca del monastero.

Lo stesso tema è stato trattato dall'abate Peter Glunk nella canonica di Wyhl am Kaiserstuhl dove una pittura sul soffitto di una festosa sala stuccata, porta ancora il motto: Convivos Maledicos Aversatur, cioè Congeda i compagni di tavolo dai discorsi malvagi o anche, in una forma più forbita: Chi ama calunniare gli assenti, sappia di non esser degno di questa mensa.

 

 

 

Johann Baptist Zimmermann

Johann Baptist Zimmermann (nato nel 1680 a Gaispoint vicino a Wessobrunn e morto nel 1758 a Monaco di Baviera) è stato un pittore e stuccatore tedesco vissuto in piena età barocca. Come il fratello Dominikus Zimmermann discende da una famiglia di artisti della Scuola Wessobrunner. Lavorò come pittore di corte a Monaco, ma fu soprattutto un decoratore di interni di chiese; l'invenzione del modello della decorazione interna delle chiese svevo-bavaresi, splendenti di colori luminosi, si deve quasi esclusivamente a Zimmermann. Collaborò spesso con il fratello Dominikus (Wessobrunn 1685-Wies 1766) che iniziò la carriera come stucchista ma divenne poi uno dei maggiori architetti tedeschi del periodo. Le due opere più celebri a cui lavorarono insieme sono le decorazioni dei santuari di Steinhausen (1727-33) e di Wies (1746-1754). Il primo santuario è stato descritto come la prima chiesa interamente rococò della Baviera, mentre il secondo, la cui facciata, semplice e bianca, nasconde un interno ricco di decorazioni dorate e di ariose visioni in colori pastello, segna uno dei punti più alti del rococò in Baviera. A Johann Baptist si devono gli affreschi dei soffitti di entrambi i santuari. La sua opera migliore come stucchista è l'apparato decorativo dell'Amalienburg, il padiglione di caccia dello Schloss Nymphenburg di Monaco (1734-1739). Altri membri della famiglia Zimmermann furono pittori e stucchisti.

La chiesa parrocchiale di Weyarn, un piccolo paese a sud di Monaco, conserva un bel ciclo agostiniano commissionato dai Canonici agostiniani. Gli edifici attuali furono ricostruiti a nuovo fra il 1687 e il 1695 dall'architetto Lorenzo Sciasca quando era priore Gelasius Herloss. La decorazione della chiesa fu intrapresa nel 1729 in occasione dei 600 anni di fondazione della abbazia. Gli affreschi furono eseguiti da Johann Baptist Zimmermann (1680-1758) che in quel periodo era all'apice della carriera.