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L'africa romana: CARTAGINE

Terme di Antonino

Terme di Antonino

 

 

LE TERME DI ANTONINO

 

 

 

Queste terme furono costruite verso la metà del II secolo, a seguito di un grande incendio che aveva devastato buona parte della città. La costruzione iniziò sotto il regno dell'imperatore Adriano e fu completata sotto Antonino Pio. Per la sontuosità delle decorazioni e per le proporzioni gigantesche dei resti, queste terme sono considerate fra le più importanti del mondo romano, in ogni caso le prime d'Africa.

Ciò che si presenta al visitatore è soltanto il pianterreno della costruzione occupata dai depositi, dai magazzini, dalle caldaie a forno, ecc. Le terme propriamente dette si sviluppavano al primo piano, oggi crollato da entrambi i lati lungo un asse che ha diviso lo spazio in due parti uguali e simmetriche. Il corpo centrale della costruzione era occupato dal frigidarium (stanza fredda), dal tepidarium (stanza tiepida), dal calidarium (stanza calda) e dalla grande piscina aperta sul mare. Da entrambi i lati, parecchie stanze si susseguivano intorno alle palestre utilizzate per gli esercizi ginnici.

Si accedeva alla costruzione da porte laterali. Erano le terme utilizzate dal giovane Agostino durante la sua permanenza a Cartagine. Egli soleva affermare che esse gli ricordavano Dio, perché solo Dio avrebbe potuto guidare la mano di un uomo con sapienza tale da poter costruire tanta magnificenza. Passeggiando nel parco delle terme si può scoprire la disposizione urbana di Cartagine con i suoi isolati, una basilica d'epoca bizantina con battistero, una cappella funeraria e una casa molto bella a peristilio, seppur di modeste dimensioni. L'area del parco e delle terme di Antonino è uno dei complessi più interessanti del sito di Cartagine.

In riva al mare e in asse con il decumano IV nord della città romana, il parco scende in lieve pendenza verso la costa, lungo la quale si dispongono le imponenti rovine dello stabilimento termale, stese su una superficie di circa 4 ettari. Ma gli scavi compiuti nell'area hanno portato alla luce anche altre vestigia: tombe puniche, ville romane e chiese.

Si segue all'entrata il cardo XVI, per prendere poi a destra il decumano IV nord e scendere a una terrazza dalla quale si ha la migliore veduta d'insieme del complesso; una ricostruzione dell'edificio su una lastra di marmo permette di comprendere l'organizzazione delle diverse sale. Le terme di Antonino sono il monumento più spettacolare di Cartagine; i resti oggi visibili appartengono ad ambienti di servizio posti un tempo nel sottosuolo, mentre la parte pubblica, dove si trovavano le sale da riunione e i bagni, è ormai quasi completamente scomparsa: solo l'anastilosi di tre colonne può dare un'idea dell'altezza del piano nobile.

Iniziate sotto Adriano (118-138) ma ultimate in gran parte sotto Antonino Pio, le terme furono parzialmente distrutte forse dai Vandali. Rimaste sepolte sotto i loro stessi detriti e usate per secoli come cave di materiale da costruzione, sono state riportate alla luce tra il 1944 e il 1956 e sottoposte, negli anni successivi, a lavori di consolidamento. Il piano pubblico delle terme ospitava al centro la grande sala detta frigidarium, ornata di otto colonne di granito, enormi blocchi monolitici di 1,60 m di diametro e oltre 20 m di altezza. Proprio una di queste colonne è stata rialzata ed è stato ricollocato al suo posto anche il capitello corinzio, alto 1,80 m, che pesa da solo oltre 4 tonnellate. L'insieme tuttavia non rispecchia l'originario volume della sala, la cui superficie di oltre 1000 mq (22 m per 47), coperta da una volta di una trentina di m d'altezza, era una delle più vaste dell'Impero romano. Il frigidarium era circondato da due palestre per gli esercizi ginnici; in quella posta a nord, una delle colonne è stata ricostruita e collocata nella sede originaria.

  APPROFONDIMENTI

A ovest erano disposte le sale riscaldate, serie di ambienti poligonali il cui sottosuolo, coi pilastri posti in cerchio a sorreggere le volte, costituisce ancora oggi un insieme spettacolare; la sala assiale corrispondeva al calidarium. Sul lato sud, un piccolo vano ottagonale presenta due gallerie concentriche con volte di pietrisco; alle pareti sono mensole scolpite con foglie d'acanto, resti di iscrizioni e un capitello istoriato, detto «degli Anguipedi »: su ognuna delle quattro facce figura un Atlante dai piedi a forma di serpente, sugli spigoli una piccola figura alata con testa di drago, simbolo delle forze del male che rinascono continuamente.

Le terme propriamente dette erano circondate da numerose altre sale, tra le quali sono riconoscibili, a nord e a ovest, due ampie latrine poste a semicerchio. Nelle Terme di Antonino Pio erano presenti svariate raffigurazioni musive delle quali molte sono andate perdute: ad oggi si possono ammirare dei mosaici bicromi con figure geometriche.