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CARLO VISCONTI MODRONI (1775 - 1836)

Stemma dei Nobili Visconti a Cassago (Museo Associazione S. Agostino)

Stemma dei Nobili Visconti a Cassago

 

 

CARLO VISCONTI MODRONI (1775 - 1836)

 

 

 

Figlio di Antonio Francesco e della marchesa Marianna Fagnani (1739-1814), Carlo si sposò con la marchesa Luigia Castelli. Nel 1804, in piena età napoleonica, lo troviamo direttamente coinvolto in una convenzione che la Casa Ducale sottoscrisse con la Fabbriceria di Cassago in cui vennero regolate alcune questioni economiche relative all'acquisto dell'organo e delle nuove campane, acquisto eseguito con un finanziamento sostenuto da Carlo Visconti.

Come specifica una minuta preparatoria l'accordo: "Con scrittura 24 aprile 1804 di Convenzione fatta tra il Cittadino Carlo Visconti Modroni e per esso il Cittadino Angelo Cagnolo per una parte ed il Sacerdote Antonio Ongania Parroco di Cassago ed Antonio Mapello Priore ed Antonio Riboldi Tesoriere della Chiesa Parrocchiale dall'altra, resta convenuto cioè:

Primo.

Il Cittadino Carlo Visconti Modroni cede alla Chiesa Parrocchiale sudetta e per essa al detto Cittadino parroco e Fabbriceri che accettano la detta Cessione, il pieno ed assoluto dominio tanto dell'Organo e delle Campane quanto delle due vecchie Campane tenute finora in deposito per cauzione dello sborso fatto per l 'acquisto dell'Organo e delle nuove Campane.

Secondo.

Il medesimo Cittadino Carlo Visconti Modroni rinuncia parimenti il diritto di conseguire le restanti Lire 1500 di cui sarebbe tuttavia creditore con promessa di non dare più oltre pretendere dalla sudetta Chiesa, né in tutto, né in parte la detta Residua somma salvo solo il corrispettivo seguente.

Terzo.

Per corrispettivo dell'anzidetta libera cessione del dominio dell'Organo e delle Campane, della liberazione del vincolo apposto alle Campane vecchie e della rinuncia al diritto d'ogni futuro pagamento il detto Cittadino Parroco e Fabbriceri consentono che il detto Cittadino Visconti Modroni sia sciolto dall'obbligo di pagare l'altrassato suo debito dipendente dal fitto del Prato di ragione della Chiesa parrocchiale regolato in annue Lire 34 come dal Registro dal 1794 ed abbia lo stesso prato a libero godimento sino al san Martino del 1813 senz'obbligo di corrispondere alcun fitto.

Quarto.

Non s'intende compresa in questo corrispettivo la Casa situata in Tramontino e parimenti rilasciata in affitto dalla detta Chiesa parrocchiale alla Casa Visconti Modroni per annue Lire 34.14 di cui dalla medesima si dovranno pagare gli altrassati ed i Fitti futuri sino a che ne durerà a di lei favore il godimento."

La questione fu così chiusa definitivamente: era iniziata a ottobre 1798 quando Giuseppe Perogalli cedette a Francesco Nava il contratto che aveva fatto con Lorenzo Sormani circa l'acquisto dell'organo e delle campane della chiesa del convento della Misericordia di Missaglia che era stata soppressa in età napoleonica. Perogalli aveva sborsato 2 mila lire. Francesco Nava tuttavia fece l'acquisto non di sua iniziativa ma per ordine del Marchese Giuseppe Visconti, fratello di Carlo. Nava cedette l'uso dell'organo e delle campane alla Chiesa parrocchiale di Cassago con la promessa di concederne anche la proprietà quando la Fabbriceria gli avesse pagato 2 mila lire. Nel frattempo, come pegno, riceveva in deposito le due vecchie campane in base a un accordo firmato il 4 novembre del 1798.

Lo stesso Nava il 9 ottobre aveva dichiarato di avere stipulato il contratto per commissione del marchese Giuseppe e di aver pagato con i soldi del marchese stesso. Il 19 febbraio 1799 la fabbriceria gli consegnò un acconto di 500 lire che furono restituite al marchese. Purtroppo il marchese Giuseppe morì prematuramente il 5 ottobre 1800, per cui tutte le sue ragioni passarono a suo fratello Carlo in qualità di suo erede universale. Questi, informato del desiderio del parroco e dei fabbriceri di acquisire la proprietà dell'organo e della campane, si era dichiarato pienamente disposto a soddisfare gli accordi che Nava aveva contrattato per favorire le pie intenzioni di Giuseppe Visconti.

Ne sortirono i cinque punti dell'accordo definitivo: il parroco e i fabbriceri espressero allora un vivo sentimento di riconoscenza a Carlo Visconti Modroni promettendogli di soddisfare i propri obblighi. Le campane nel frattempo suonavano sul campanile così come l'organo accompagnava le funzioni religiose grazie alle abilità musicali dell'organista Eliseo Cazzaniga, che nel 1805 ricevette 65 lire di compenso per l'opera prestata. Il Duca Carlo, quale erede di mons. Vincenzo, nel 1828, su istanza del parroco don Michele Castelli, dovette accettare l'iscrizione all'Ufficio Ipoteche di Lecco del legato dello zio fondato su due pezze di terreno di sua proprietà.

L'istanza fu presentata "li Trenta Giugno Milleottocentovent'otto al registro delle Consegne vol. I° sup. fol. 531 n. 1596. Si certifica che nello stesso giorno fu eseguita l'inscrizione richiesta colla presente nota coll'averne copiato il duplicato al relativo Registro vol. I sup. 15 f. 169 n. 1596 colla prima esenzione delle tasse a termini dell'art. 28 della Sovrana Patente Ipotecaria 19 giugno 1826. Il Conservatore Sessa."

L'iscrizione all'Ufficio Ipoteche fu rinnovata anche negli anni successivi, nel 1832 e nel 1838, sempre con le stesse modalità e certificazioni.