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Il sepolcreto di san Salvatore

Sepolcreto Visconti a San Salvatore di Tremoncino

Il progetto neoclassico di Chierichetti per un nuovo Sepolcreto Visconti a San Salvatore di Tremoncino (1836 circa)

 

 

Il Sepolcreto di Clerichetti

 

 

 

Il duca Uberto Visconti di Modrone verso il 1836 commissionò all'architetto Luigi Clerichetti una tomba di famiglia. Il celebre architetto propose un progetto in stile neoclassico di cui si conservano i disegni preliminari. Della sua realizzazione, al momento, abbiamo solo il ricordo che echeggia nelle parole di Ignazio cantù che lo ricorda in diverse occasioni.

 

Nella sua opera "Guida per la Brianza e per le terre circonvicine" edita nel 1837, ne parla ricordando che in quel periodo si stava costruendo il Sepolcreto: "Di là (da Cremella) si progredisce a Cassago, che molti pretendono sia il Cassiciaco, dove si ritirò Sant'Agostino presso Verecondo grammatico, mentre si preparava al battesimo. Qui merita essere veduto il vasto palazzo Pirovano-Visconti e la chiesa decorata dei recenti freschi di Carlo Ronchi. Oh se io fossi, senza danno d'alcuno, possessore del Baciolago ! sclamai la prima volta che mi venne veduta questa deliziosa collina poco discosta da Cassago, coi suoi viali a chiocciuola, colla sua vista portentosa, con quel tutto insieme la che rende sì vagheggiata e ricercata. Oh fosse perenne la vita! dove goderla più felice? Se non che il poco discosto monumento sepolcrale Visconti che si sta erigendo dall'architetto Clerichetti, ricorda che passano come un lampo i giorni dell'uomo tra cenci e la porpora, tra le delizie e le miserie."

 

Nel 1852 ritorna sull'argomento nel suo libro "QUATTRO GIORNI IN MILANO E NEI SUOI CORPI SANTI, Aggiuntevi parziali escursioni ai luoghi più notevoli ai Laghi, al Varesotto, alla Brianza colle notizie più utili al viaggiatore, NUOVISSIMA GUIDA Artistica, economica, monumentale, industriale", dove annota che il sepolcreto è stato ormai realizzato: "... Niuno di qui dimentichi di veder Cremella, gloriosa fino a' tempi della regina Teodolinda, che vi aveva posto un monastero delle sue donzelle; Cassago, è il Cassiciaco dove si ritirò S. Agostino per prepararsi al battesimo, ora vi è il vasto Palazzo Visconti, poco discosto dal quale trovasi un moderno sepolcro disegnato dal Clerichetti ...".

 

La notizia della costruzione del Sepolcreto viene ribadita nel 1856 con il libro "VIAGGIO DA MILANO A VENEZIA nelle città e nelle province di Como, Sondrio, Bergamo, Bresci, Mantova, Pavia, Lodi, Crema, Cremona, Verona, Vicenza, Treviso, Bassano, Belluno, Udine, Padova, Rovigo, Chioggia colle notizie più utili per il viaggiatore, NUOVISSIMA GUIDA" dove testualmente leggiamo: "... Cassago, il Cassiciaco dove si ritirò sant'Agostino per prepararsi al battesimo, con moderno sepolcro disegnato dal Clerichetti; Baciolago, a cui si ascende per viali a chiocciola ...".

 

 

La nuova costruzione probabilmente accentuò l'uso privato della chiesa di san Salvatore. Del 1839 è una disputa fra il parroco don Michele Castelli e il Duca Uberto Visconti circa l'uso delle elemosine che i pellegrini lasciavano. Alle rimostranze del parroco il Duca rispose che la proprietà era sua e pertanto sue anche le elemosine.

 

Nel 1854 si progettò addirittura di allungare il viale di accesso al Sepolcreto. Nella relazione si dice che "Sulla vetta di un piccolo colle giace il suaccennato Sepolcreto che da soli pochi anni sontuosamente riordinato ..."

 

 

L'architetto Luigi Clerichetti nacque a Milano esprime uno stile architettonico neoclassico italiano. A Milano progettò il Palazzo Tarsis (1836-1838) e il Palazzo Gavazzi (1838): in entrambi i casi opera nell'ambito dello stile neoclassico. Sempre a Milano disegnò la facciata del Palazzo Orsini in occasione del restauro che fu commissionato dalla famiglia su una struttura che risaliva al XVI secolo. Nel 1840 lavora a Lugano a Villa Ciani a Lugano. In quegli stessi anni lavorò ad Ossona per costruire la cappella funeraria della famiglia Litta Modignani. Morì a Milano l'8 agosto 1876.