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CICLI AGOSTINIANI in AFRICA: IPPONA

Morte di Monica ad Ostia

Morte di Monica ad Ostia

 

 

ANTOINE BESSAC

1924

Basilica di sant'Agostino a Ippona

 

La morte di Monica ad Ostia

 

 

 

Tu che fai abitare in una casa i cuori unanimi, associasti alla nostra comitiva anche Evodio, un nostro giovane concittadino ... Vivevamo insieme e avremmo abitato insieme anche in futuro, questo era il nostro solenne impegno. Eravamo in cerca di un luogo in cui potessimo renderci più utili vivendo al tuo servizio: insieme facevamo ritorno in Africa. Giunti vicino a Ostia, sul Tevere, mia madre morì.

AGOSTINO, Confessioni 9, 8, 17

 

Bessac si mantiene fedele al dettato agostiniano e esprime una scena piena di tragicità ma anche di dignità nei volti di Adeodato ed Agostino. Dalla finestra si vede il mare e la barca che attende Agostino per il ritorno in Africa. Qualche giorno dopo questa estasi, Monica si ammala ed ha un ultimo colloquio col figlio: è il testamento spirituale di Monica: "Figlio mio, ogni cosa umana per me non ha più nessuna attrattiva, le mie speranze sulla terra sono tutte esaurite. Una cosa sola c'era che mi faceva desiderare di rimanere quaggiù: il vederti cristiano cattolico prima di morire. Il mio Dio mi ha soddisfatto ampiamente, poiché ti vedo addirittura disprezzare la felicità terrena per servire Lui " (Conf. 9, 11, 26).

Purtroppo Monica non riesce a riaversi; ormai è vicina la fine. Ella stessa ritiene che quel letto sia la sua ultima sponda, più vicina all'eternità. Si rivolge agli astanti così: "Seppellirete vostra madre qui, senza darvene pena. Di una cosa sola vi prego. Ricordatevi di me, dovunque siate, innanzi all'altare del Signore" (Conf. 9, 11, 27). La malattia si aggrava e la mamma adorata di Agostino giunge alla fine: è maggio del 387.

Dopo la morte di Monica, Agostino si ferma a Roma circa un anno.