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CICLI AGOSTINIANI in AFRICA: IPPONA

La Basilica di sant'Agostino a Ippona

La Basilica di sant'Agostino a Ippona

 

 

ANTOINE BESSAC

1924

Basilica di sant'Agostino a Ippona

 

Episodi della Vita di sant'Agostino

 

 

 

Sulla cima della collina che domina Ippona nel 1881 è stata edificata la magnifica cattedrale dedicata a S. Agostino. Sul posto esistevano i resti di una antica fortificazione numida, la cui fondazioni ciclopiche scendevano fino a tre metri di profondità. Erano costruite con la stessa pietra di Cour El-Jouhala e non solo coprivano la cima della collina ma proseguivano fino al versante occidentale in direzione dei contrafforti su cui sarebbero esistiti i muri di una diga che doveva proteggere la città dalle inondazioni. La chiesa ricorda nella sua struttura la chiesa di Tunisi con due alte torri laterali in uno stile composito dove sono miscelati elementi della tradizione cristiana ed elementi architettonici locali e della tradizione moresca. Attualmente annesso alla chiesa esiste un monastero agostiniano che cura le attività religiose che si svolgono nella chiesa.

In questa chiesa fu messo in opera nel 1924 uno splendido ciclo di vetrate che riveste l'abside e due cappelle laterali: esso descrive in undici scene la vita di sant'Agostino. L'intero manufatto fu realizzato in Francia a Grenoble da Antoine Bessac. In quell'anno infatti l'Algeria era ancora una colonia francese.

 

I monaci agostiniani nel descrivere la vita del santo Patrono indicarono undici episodi alquanto significativi  che descrivono simbolicamente lo svilupparsi delle vicende che portarono Agostino alla conversione al cristianesimo.

In ordine cronologico sono narrate da Bessac le vicende di

*Monica che parla a un vescovo,

la *partenza di Agostino da Cartagine,

l'episodio del *Tolle lege,

il soggiorno a *Cassiciaco dove Agostino scrisse i Dialoghi mentre si preparava

per il *Battesimo che ricevette a Milano da Ambrogio.

Seguono *l'Estasi di Ostia,

la *Morte di Monica in questa città mentre sta aspettando l'imbarco per l'Africa e

la *Morte di Agostino.

Ad episodi leggendari di origine medioevale si riferiscono le ultime vetrate con *Il bimbo sulla spiaggia che interloquisce con Agostino sul mistero della Trinità, 

il *Cuore fiammante, simbolo del suo smisurato amore per Dio,

il *Mistero Trinità

e infine *l'Agostino dormiente nel sonno della pace eterna.

 

 

L'atelier Bessac fu fondato nel 1860 a Pont d'Ain in Francia. I fondatori erano l'abate Pron e Antoine Bessac (nato a Lyon, 1824-1873). Alla morte di quest'uòtimo, suo figlio maggiore Benoit (1850-1882) prese in mano l'atelier. Antoine Bessac aveva appreso l'arte facendo apprendistato presso à l'atelier Mauverney, Maestro vetraio a Saint-Galmier nella Loira. Dopo la sua scomparsa, suo fratello Jean-Augustin Bessac (1858-1917) gli succedette alla guida dell'atelier. Si trasferì a Grenoble nel 1892 e fece costruire un grande atelier alle cui dipendenze lavoravano 16 operai. Un altro fratello, Pierre Bessac, aprì nello stesso periodo un atelier a Parigi. A partire dal 1917, l'atelier fu diretto dalla Signora J. A. Bessac e da suo figlio Antoine (1898-1974), nato a Grenoble, fino alla morte di lei nel 1923. Edouard Bessac (1896-1954), fratello d'Antoine, e Georges Bonvin-Renaud (1899-1942) sono stati, a partire dal 1923, i principali ideatori dei cartoni dell'atelier. René Michaud fu il nuovo progettista a partire dal 1954. Jean Bessac, nato nel 1930 a Grenoble, succedette a suo padre con cui lavorò dal 1947.