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CICLo AGOSTINIANo del Chiostro dei Morti a firenze

San Nicola da Tolentino e il miracolo dell'acqua

San Nicola da Tolentino e il miracolo dell'acqua

 

 

COSIMO ULIVELLI

1625-1705

Chiostro dei Morti del Convento di S. Spirito a Firenze

 

San Nicola da Tolentino e il miracolo dell'acqua

 

 

 

"Nella Vigesima prima pure dipinta dal Sudeto in essa si vede, che mentre, che mentre [sic] molti si affaticavano per trovar l'acqua per fare una fabbrica, miracolosamente scaturisce quella da una canna piantata in terra da S. Niccola."

Il dipinto raffigura il celebre miracolo dell'acqua, avvenuto nel 1302, che vede protagonista san Nicola da Tolentino. La scena si svolge all'interno del chiostro dove i frati tentavano invano di aprire un pozzo per provvedere il convento di acqua potabile. Nicola, dopo avere pregato, pianta in terra una canna dalla quale finalmente zampilla un getto d'acqua limpida e pura.

San Nicola è spesso raffigurato con una stella sul petto. Nicola, nato a sant'Angelo in Pontano e vissuto per 30 anni a Tolentino, è il primo grande frutto di santità dell'Ordine agostiniano. Nel 1256, l'anno della Grande Unione, Nicola aveva 11 anni e poco più tardi avrebbe abbracciato la vita religiosa.

L'austerità di vita, la preghiera incessante, la penitenza volontaria, la perfetta vita comune, unite ad una squisita carità e delicatezza verso tutti, ad una sincera e profonda sensibilità per le miserie materiali e spirituali degli uomini, sono tratti caratteristici della sua santità.

E' invocato come taumaturgo per la sua efficace intercessione presso Dio, protettore delle anime del Purgatorio, patrono contro la peste e gli incendi. Dalla sua tenera devozione alla Madre di Dio hanno avuto origine i "panini di S. Nicola." L'iconografia del santo esprime in forme molto varie queste caratteristiche.

La sua figura slanciata e esile, il volto sorridente e compassionevole, lo sguardo sereno e dolce, così come ce lo presentano le pitture giottesche, di poco posteriori alla sua morte, ci rivelano la sua personalità e ce lo fanno sentire come un fratello che stimola, incoraggia ed aiuta a seguirlo nella via da lui percorsa.

La famiglia agostiniana ha visto in S. Nicola un modello pienamente riuscito della sua spiritualità . Nicola ha realizzato infatti l'intento che si era proposto la S. Sede con la decisione di riunire i vari gruppi eremitici in un unico Ordine: quello di offrire una sintesi fra contemplazione e apostolato, fra ricerca di Dio e partecipazione ai problemi umani; quello di far sì che la vita religiosa diventasse fermento di vita cristiana per il popolo di Dio.

"Per i mesti era gioia, consolazione per gli afflitti, pace per quelli che erano divisi, riposo per gli stanchi, aiuto per i poveri, rimedio singolare per i prigionieri e per i malati. Provava tanta compassione per i peccatori che pregava, digiunava, celebrava le messe e piangeva davanti a Dio per i molti che si confessavano da lui, perchè venissero liberati dalle tenebre dei peccati."

(Giordano di Sassonia)

La sua morte fu un'apoteosi. Venti anni dopo, nel 1325, ebbe inizio il processo di canonizzazione. Gli atti, con la deposizione di 371 testi, furono presentati al papa nel 1326, ma la solenne canonizzazione avvenne soltanto nel 1446.

Le sue spoglie sono custodite nel Santuario di Tolentino.

 

 

Cosimo Ulivelli

Ulivelli (1625-1705) fu un pittore di scuola barocca italiano attivo principalmente a Firenze dove lavorò come allievo del Volterrano. Dipinse gli affreschi che si trovano nella parte superiore della navata della Basilica della Santissima Annunziata a Firenze. Dipinse anche l'abside della abbazia di San Martino in Campo, distrutto durante i restauri degli anni '70 del Novecento.