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CICLo AGOSTINIANo del Chiostro dei Morti a firenze

San Nicola da Tolentino e il miracolo delle pernici

San Nicola da Tolentino e il miracolo delle pernici

 

 

ULIVELLI COSIMO

1625-1705

Chiostro dei Morti del Convento di S. Spirito a Firenze

 

San Nicola da Tolentino e il miracolo delle pernici

 

 

 

"Nella Vigesima Terza pure effigiata dal Ulivelli si mira il S. Niccola, che col Segno della Croce risuscita due pernici cotte arrosto, e quella alzando il volo partirsi." La scena è molto deteriorata ed il cartiglio in pedice attualmente indica solo che la scena è relativa a san Nicola da Tolentino che fa un prodigio con il segno della croce.

Il Miracolo delle pernici risuscitate da san Nicola, che essendo malato se ne sarebbe dovuto cibare, rivela la gentilezza d'animo del frate agostiniano. Il miracolo della pernici è stato ripreso da Luca Giordano in uno svolazzare di mani aperte e stupite di frati intorno al capezzale di san Nicola che, morente, ha la visione di Maria e Gesù in cielo tra angeli e nuvole che si confondono con le candide lenzuola del letto: qui il gusto del "meraviglioso", lo "stupore" barocco sta per cedere il posto a più pensose e pacate, morbide visioni settecentesche.

 

 

Gli Agostiniani a Firenze

Nella seconda metà del XIII secolo Firenze subì una fortissima immigrazione, che interessò tutte le zone dentro e fuori le mura, compreso l'Oltrarno, verso il quale venne costruito il nuovo ponte Santa Trinita. Quando nella zona fu ingrandita la cerchia muraria, quella di Arnolfo di Cambio, il complesso conventuale si era già ingrandito dal 1292, integrandosi con incisività all'urbanistica, alla vita sociale, politica e intellettuale del quartiere e della città in generale. Gli Agostiniani, al pari degli altri ordini mendicanti presenti in città (francescani in Santa Croce, domenicani in Santa Maria Novella, Carmelitani al Carmine), fecero della loro sede un importante centro artistico, teologico e culturale. Già nel 1287 il convento fiorentino aveva ospitato un importante Capitolo generale degli Agostiniani e nel 1284 era stato nominato "Studio generale dell'Ordine", divenendo un istituto superiore di studi teologici e filosofici.

Per accogliere la folla che assisteva alle loro prediche venne presto creata, dal 1292, la primitiva piazza Santo Spirito. Fiore all'occhiello era la ricca biblioteca, che in un inventario del 1450 arrivò a contare 577 manoscritti. Il convento era frequentato da intellettuali e artisti. Francesco Petrarca instaurò un intenso rapporto con fra' Dionigi da Borgo San Sepolcro, il quale gli permise di studiare i testi rari presenti in convento e presentò il poeta a Roberto d'Angiò: grazie a queste frequentazioni Petrarca si avvicinò alla figura di sant'Agostino, che scelse come suo ideale interlocutore nel Secretum (1342-1434), ispirato alle Confessioni. Anche Giovanni Boccaccio frequentò il convento stringendo una stretta amicizia con fra' Martino da Signa: proprio agli Agostiniani di Santo Spirito lasciò in eredità la propria, ricca biblioteca personale. Verso la fine del XIV secolo il frate Luigi Marsili fu amico e corrispondente, oltre che di Petrarca, di Coluccio Salutati e altri: la cella del frate divenne un importante luogo di ritrovo per numerosi umanisti della prima generazione.

 

 

Cosimo Ulivelli

Ulivelli (1625-1705) fu un pittore di scuola barocca italiano attivo principalmente a Firenze dove lavorò come allievo del Volterrano. Dipinse gli affreschi che si trovano nella parte superiore della navata della Basilica della Santissima Annunziata a Firenze. Dipinse anche l'abside della abbazia di San Martino in Campo, distrutto durante i restauri degli anni '70 del Novecento.