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CICLo AGOSTINIANo di Basilio Pacheco a Lima

La scena del tolle lege del giardino a Milano

La scena del giardino a Milano

 

 

BASILIO PACHECO

1744-1746

Monastero agostiniano degli Eremitani di Lima

 

La scena del giardino a Milano

 

 

 

A questo punto del ciclo Pacheco si ispira alle incisioni di Bolswert e forse conosce l'opera di Ganassini. Nonostante ciò l'artista resta fedele allo stile locale: il giardino è lussureggiante, i costumi, le architetture, i tratti ricordano Cuzco. La scena si divide in due: a destra Agostino è sotto un fico, ha un viso giovane e estatico, le lacrime gli scorrono per le guance e la mano è appoggiata al libro che ha appena letto. Con la destra accoglie il messaggio del Tolle lege. A sinistra, sotto un portone, Agostino mostra ad Alipio il versetto di Paolo che lo ha commosso. La spaziosità della scena è assicurata dalle geometrie del giardino e dalla accurata ricostruzione architettonica degli edifici.

 

E, come racconta nelle Confessioni, recatosi in giardino, si mise sotto una pianta a piangere amaramente, e diceva: - Quanto tempo ancora? Quanto ancora? Domani, domani ! ancora un po' di tempo. Ed era desolato di non sapersi decidere o a restare nel mondo o a consacrarsi a Dio.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea

 

Così parlavo e piangevo nell'amarezza sconfinata del mio cuore affranto. A un tratto dalla casa vicina mi giunge una voce, come di fanciullo o fanciulla, non so, che diceva cantando e ripetendo più volte: «Prendi e leggi, prendi e leggi». Mutai d'aspetto all'istante e cominciai a riflettere con la massima cura se fosse una cantilena usata in qualche gioco di ragazzi, ma non ricordavo affatto di averla udita da nessuna parte ... Tornai al luogo dove stava seduto Alipio e dove avevo lasciato il libro dell'Apostolo all'atto di alzarmi.

Lo afferrai, lo aprii e lessi tacito il primo versetto su cui mi caddero gli occhi. Diceva: « Non nelle crapule e nelle ebbrezze, non negli amplessi e nelle impudicizie, non nelle contese e nelle invidie, ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non assecondate la carne nelle sue concupiscenze... » Non volli leggere oltre né mi occorreva. Appena terminata infatti la lettura di questa frase, una luce, quasi, di certezza penetrò nel mio cuore e tutte le tenebre del dubbio si dissiparono.

AGOSTINO, Confessioni 8, 12, 29