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Stemmi agostiniani

Agostino ai piedi della Croce, stemma dell'Ordine agostiniano nel 1620

Agostino ai piedi della Croce

 

 

STEMMI AGOSTINIANI

1620

Costituzioni di Monaco

 

Agostino ai piedi della Croce

 

 

 

L'edizione delle Costituzioni Agostiniane del 1620 di Monaco riproduce la consueta forma ovale del sigillo ufficiale agostiniano. E' praticamente la medesima impostazione e lo stesso genere iconografico che si scopre anche nelle Costituzioni precedenti e in quella del 1625. Il sigillo dell'Ordine agostiniano conserva la sua forma di ogiva gotica, che reca l'immagine del Crocifisso con S. Agostino e S. Monica ai lati.

Ai piedi del crocifisso se ne sta in ginocchio un frate agostiniano con il saio nero. All'intorno un'iscrizione riporta: Augustinus lux doctorum malleus haereticorum (Agostino luce dei dottori e martello degli eretici). Rispetto alle precedenti Costituzioni, il simbolo si è semplificato eliminando lo sfondo.

 

Consapevole della centralità della croce nel disegno salvifico di Dio sull'umanità e della straordinaria molteplicità di rimandi ad essa nell'Antico e nel Nuovo Testamento, Agostino si impegna nella sua interpretazione e meditazione lungo tutto l'arco della vita come confermano i numerosi riferimenti alla croce di Cristo, disseminati in tutta l'ampia produzione dell'Ipponate. Ciò che Agostino intende evidenziare è che la scelta di Gesù di portare la croce sulla quale verrà messo a morte è una lucida indicazione su cosa debba significare la vita cristiana. I credenti sono esortati in tal modo a seguire l'esempio del Maestro.

«La croce tiene insieme lo scandalo e la salvezza, la fine e l'inizio, perché in essa si compie qualcosa di assolutamente e radicalmente nuovo: sul legno, Cristo ci istruisce sul significato della nostra vita presente e futura, perché è con la sua morte che Egli ha vinto per noi la morte».

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto.

AGOSTINO, Confessioni, 9, 2, 3

 

PSEUDO AGOSTINO, Planctus Mariae edito a Parigi 1842

 

Scrive Agostino commentando l'episodio della Crocifissione e della presenza di Maria accanto a Suo Figlio: "Allora, sotto la croce la riconobbe, lui che da sempre l'aveva conosciuta. E prima che fosse nato da lei, aveva conosciuto la madre nella predestinazione. Prima che, come Dio, egli creasse colei dalla quale doveva essere creato come uomo, conosceva la madre."