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L'africa romana: Ippona

Maschera teatrale dal Museo di Ippona

Museo di Ippona: maschera teatrale

 

 

LA CITTA' DURANTE IL REGNO DI MASSINISSA

 

 

 

Dopo l'unione della Numidia realizzata da Masinissa, con l'annessione della Massilia e della Libia, nel 193 a. C., per più di 150 anni questo grande regno diede prova di forza economica e militare. La grandezza di questo periodo è rivelato non solo dalla sontuosità delle città, dalla cultura o dalla produzione letteraria, ma anche, e soprattutto, dalla amministrazione del territorio, suddiviso in circoscrizioni agricole e commerciali.

Dopo Massinissa, che fu un re guerriero, il regno si aprì alle varie componenti culturali presenti, tanto che i suoi funzionari parlavano tre lingue, il berbero, il punico e il greco. Il re prestò attenzione soprattutto ai deboli e agli oppressi, ai fellah, ex nomadi diventati sedentari, a cui distribuì terre per la coltivazione di grano, olivo e alberi fruttiferi. Questa politica condusse a una forte espansione commerciale, in cui il porto di Ippona, rinominata Hippo-Regius, ebbe un ruolo fondamentale grazie alla flotta mercantile che vi operava.

La denominazione di Hippo-Regius risale alla fine della seconda guerra punica (202): è in questa città, liberata dai Cartaginesi, che Massinissa autorizzò lo sbarco delle truppe romane di Scipione, suo alleato. Questi legionari in attesa della partenza per la vallata di Bagrada, dove il nemico aveva concentrato le sue truppe, si erano disposti non lontano dalle mura, vicino alla cavalleria di Cirta. Favorevolmente colpiti dalla bellezza della città e in onore di Massinissa, che ne aveva fatto il suo quartier generale, i Romani la chiamarono Hippo-Regius.

Immagine medioevale del geografo greco Strabone

Il geografo Strabone

La leggenda assicura che fu Scipione l'Africano assieme ai suoi luogotenenti a scegliere questo nome, dopo che si erano stabiliti in cima al promontorio d'Abou-Marouane El-Bouni da cui si gode un magnifico panorama. La città aveva guadagnato questo nome, non perché serviva da capitale, Massinissa aveva Cirta, ma perché il suo porto, il più importante del regno, provava agli occhi dei Romani tutta la potenza, la ricchezza e la grandezza della Numidia. Della bellezza di questa città ci ha lasciato una interessante descrizione Silius Italius, uno storico e poeta del I secolo d. C. : ".. il soggiorno è delizioso, e oltre a ciò è situata in una posizione favorevole per il commercio, la caccia e la pesca. La città gode di una buona aria e di una vista magnifica: è circondata da montagne coperte di ogni specie d'alberi e da pianure frammiste da spiagge, in modo da renderla veramente una città reale."

Strabone, geografo greco dello stesso secolo, aggiunge: ".. oltre a Cirta, la capitale, c'è un'altra città importante. E' la residenza preferita dei re numidi a cui è stato dato il nome di Hippo-Regius."

L'armonia di quelle architetture si può scoprire ancora oggi in un edificio chiamato Cour El-Jouhala. Grazie a questo monumento si può avere un'idea di quello che fu lo splendore della civiltà berbera ai tempi di Massinissa.