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CICLo AGOSTINIANo di San Ginesio

Agostino confuta le eresie

Agostino confuta le eresie

 

 

DOMENICO MALPIEDI

1630-1640

Chiostro del convento di San Ginesio

 

Agostino confuta le eresie

 

 

 

La scena descritta nell'affresco della ventesima lunetta non compare nei soggetti editati da Bolswert. La scena presenta tre personaggi principali di grandi dimensioni e da un quarto che appare relegato in una posizione di subalternità. Il primo religioso a destra regge una catena che è legata all'avambraccio destro di un "selvaggio" che si dibatte nell'acqua. E' il modo per rappresentare all'epoca gli eretici o meglio i non credenti di cui pullulavano i nuovi territori scoperti nelle Americhe. I due religiosi sono in piedi di fronte alla scrivania di Agostino che è intento a scrivere su un grosso libro.

La scena si svolge all'interno dello studio del santo, arricchito da una biblioteca ben fornita di libri. L'affresco è contraddistinto da uno scudo ovale con lo stemma di padre Gerolamo Casini architetto del convento. Si tratta del primo di quattro stemmi tutti ovali circondati da un cartoccio. Questo stile nel riprodurre un blasone era tipico dei religiosi e fa supporre che si possa trattare degli stemmi di quattro padri del convento di San Ginesio.

 

alvolta gli avveniva d'allontanarsi dal tema prescelto, ma diceva che era disposizione divina per salvare qualcuno, come avvenne in un caso in cui un manicheo fu convertito per una digressione che Agostino fece durante una predica, ed in cui dimostrò la falsità della dottrina manichea.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea

 

16. 1. A Cartagine poi alcuni manichei, di quelli che chiamano eletti ed elette, furono sorpresi da Orso, procuratore della casa imperiale, ch'era di fede cattolica, e tradotti in chiesa da lui stesso, furono interrogati dai vescovi alla presenza degli stenografi.

16. 2. Fra i vescovi c'era anche Agostino di beata memoria, che più degli altri conosceva quella nefanda setta: perciò gli riuscì di mettere in luce i loro riprovevoli errori con citazioni tratte dai libri che i manichei hanno in uso, e così li indusse a confessare le loro bestemmie. Quegli atti ufficiali misero altresì in luce, per confessione di quelle donne, cosiddette elette, le pratiche indegne e turpi che essi secondo il loro perverso costume erano soliti commettere.

16. 3. Così lo zelo dei pastori procurò incremento al gregge del Signore e lo difese in maniera adeguata contro i ladri e i predoni.

16. 4. Agostino ebbe anche una pubblica disputa nella chiesa d'Ippona con un certo Felice, del numero di quelli che i manichei chiamano eletti, alla presenza del popolo e degli stenografi che trascrivevano ciò che veniva detto. Dopo il secondo o il terzo dibattito quel manicheo, vedendo confutati la vanità e l'errore della sua setta, si convertì alla nostra fede e passò alla nostra chiesa, come risulta anche dalla lettura degli atti.

POSSIDIO, Vita Augustini  16, 1-4