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L'africa romana: Douggha

L'arco di Alessandro Severo: un monumentale ingresso alla città

L'arco di Alessandro Severo: un monumentale ingresso alla città

 

 

ARCO DI ALESSANDRO SEVERO

 

 

 

Costruito nel 228 sotto il regno dell'imperatore Alessandro Severo (222-235) per celebrare l'attribuzione di particolari privilegi concessi alla città, questo monumento, una delle porte di Dougga, è formato da un'arcata di quattro metri di apertura sostenuta da pilastri decorati davanti e dietro con nicchie rettangolari.

Sorge all'ingresso di una strada che andava a congiungersi con quella che univa Cartagine a Tebessa.

Testa di Caracalla, figlio di Settimio Severo e di Domna Julia

Testa di Caracalla, figlio di Settimio Severo

Noto anche come Bab er-Roumia, dell'Arco è andata è andata perduta la parte superiore, insieme alle colonne antistanti ai pilastri su entrambi i lati dell'apertura.

 

 

 

Testa di Caracalla, figlio di Settimio Severo e di Domna Julia. Questo imperatore è celebre per la costituzione antonina, dal suo nome Antonino, che promulgò nel 212 d. C. In base a questa riforma attribuiva la cittadinanza romana a tutti i cittadini liberi dell'impero.

La scultura è al Museo del Bardo.

 

Alessandro Severo fu l'ultimo degli imperatori "siriani". Durante il suo regno fece molto per sostenere la morale e per migliorare le condizioni di vita del popolo. Suoi consiglieri furono uomini di gran valore: il famoso giurista Ulpiano, lo storico Cassio Dione Cocceiano, un selezionato comitato di sedici senatori ed un consiglio municipale di quattordici prefetti urbani che amministravano gli altrettanti distretti di Roma.

Furono eliminati il lusso e la stravaganza che tanto avevano prevalso a corte; fu migliorato lo standard del conio; furono alleggerite le tasse; furono incoraggiate la letteratura, le arti e la scienza; fu aumentata l'assegnazione di terre ai soldati; e, nell'interesse del popolo, furono istituite agenzie di prestito a basso interesse.