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CICLo AGOSTINIANo di Gunther Matthaus a Indersdorf

Agostino in gloria

Agostino in gloria

 

 

GUNTHER MATTHAUS

1755

Indersdorf, chiesa Assunzione di Maria

 

Agostino in gloria

 

 

 

Gunther ha dipinto il lungo soffitto della navata centrale solo con questo grande affresco. Al centro degli angeli sollevano Agostino sopra una nuvola: i suoi vestiti da vescovo lo avvolgono completamente. Altri angeli portano la sua mitra e il suo bastone: dal suo petto spunta una fiamma rosseggiante che raggiunge il triangolo trinitario circondato da un'aureola e da immensa gloria che ridonda per tutto lo spazio. Dirimpetto ad Agostino di erge la croce tenuta da angeli che simbolizza allegoricamente la Chiesa romana che porta il calice, un libro aperto e la colomba dello Spirito santo che la ispira.

La zona terrestre mostra le varie parti del mondo definita da Ripa agli inizi del Seicento: da una parte l'Africa, a fianco l'America, quindi l'Europa e poi l'Asia.

Per la sua qualità artistica, questo affresco è certamente una dei lavori meglio riusciti di Matthäus Günther. Il tema è centrato sulla esaltazione e glorificazione del padre della chiesa Agostino: sotto l'occhio luminoso di Dio, il santo è seduto su delle nuvole insieme a una figura femminile che regge un calice, un libro e una croce. La donna è un simbolo della Chiesa. Il cuore di Agostino arde con fiamme di fuoco d'amore per Dio. Un raggio di luce va in direzione della chiesa e viene rifratto nel calice e nel libro, accendendo sulla terra le fiamme dell'amore. Nella parte inferiore dell'affresco, i rappresentanti dei quattro continenti, allora conosciuti, si pongono sotto la sua protezione. L'Europa si inginocchia come una principessa (con corone e insegne sacre). Asia si alza e porge uno scettro su un cuscino di velluto. L'Africa porta un pappagallo. Sui lati alcuni angeli propongono scritti di Agostino. Sotto di loro, gli eretici, colpiti da un fulmine e trasformandosi in stucco sul bordo destro del quadro, cadono fuori dalla cornice del quadro e nel profondo. Gli angeli che suonano sono mostrati verso l'organo.

 

La scena rappresenta un riconoscimento alla grandezza di Agostino e della sua vita, che si ispira al passo di Timoteo: "Non coronabitur nisi qui legitime certaverit." Tre corone sono solitamente utilizzate per esprimere la gloria del santo, il cui significato è da riconoscere in tre simboli: la verginità, la scienza e il martirio.

L'episodio riprende passi della Epistola XVIII ad Cyrillum Jerosolymitanum episcopum dello Pseudo Agostino.