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CICLo AGOSTINIANo di Gunther Matthaus a Indersdorf

Agostino distribuisce i suoi beni ai poveri

Agostino distribuisce i suoi beni ai poveri

 

 

GUNTHER MATTHAUS

1755

Indersdorf, chiesa Assunzione di Maria

 

Agostino distribuisce i suoi beni ai poveri

 

 

 

Agostino, posto al centro, dona una borsa a un uomo seduto alla sua sinistra, intento a pesare dell'argenteria: incensieri, candelabri, statuette e altri oggetti. Quest'uomo è un commerciante a cui sta vendendo oggetti di culto della chiesa per acquistare schiavi gratuitamente con il ricavato. Sulla sinistra ci sono due persone, una delle quali è legata. Agostino dà loro una moneta e con la mano destra tesa, indica a un mendicante un mucchietto di vestiti.

La scena dipinta da Dieffenbrunner si trova lungo la navata laterale nord.

 

 

 

2. 2. Quel santo uomo desiderava fare anche quanto dice ancora il Signore: Se vuoi essere perfetto, vendi tutto ciò che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli, e vieni, seguimi (Mt. 19, 21). Desiderava edificare sul fondamento della fede: non legna fieno e paglia, ma oro argento e pietre preziose (1 Cor. 3, 12).

2. 3. Aveva allora più di 30 anni e gli restava solo la madre: essa stava sempre con lui e gioiva del proposito che egli aveva intrapreso di servire Dio più che se avesse avuto nipoti carnali. Suo padre infatti era morto.

24. 3. Sappiamo però che rifiutò alcune eredità, non perché sarebbero state inutili ai poveri ma perché riteneva giusto ed equo che esse venissero in possesso dei figli o dei parenti o dei genitori dei defunti, ai quali quelli morendo non le avevano voluto lasciare.

POSSIDIO, Vita Augustini, XXIV, 3

 

Che cosa dice loro in seguito? Tuttavia fate elemosine e tutto sarà puro per voi (Lc 11, 41). È lodata l'elemosina: fatela e sperimentate questa verità. Ma aspettate un poco: questa frase fu rivolta ai farisei. Questi farisei erano giudei, quella che si potrebbe dire l'aristocrazia dei giudei. Infatti i giudei di allora più nobili e istruiti si chiamavano farisei. Non erano stati purificati col battesimo di Cristo, non avevano ancora creduto in Cristo, Figlio unigenito di Dio, che camminava in mezzo a loro, ma da essi non era riconosciuto. Come mai dunque dice loro: Fate elemosine e per voi tutto sarà puro? Se i farisei gli avessero dato ascolto e avessero fatto elemosine, allora certo tutto per loro sarebbe stato puro; che bisogno ci sarebbe stato che credessero in lui? Se invece non avessero potuto essere purificati se non credendo in Colui che purifica il cuore mediante la fede, che significa: Fate elemosine e tutto sarà puro per voi? Consideriamo attentamente la cosa e forse ce ne darà la spiegazione lui stesso.

AGOSTINO, Discorso 106, 2, 2

 

Nostro Signore Gesù Cristo ci esorta ad essere alberi buoni per poter produrre frutti buoni. Poiché così dice: Fate l'albero buono, e buoni anche i suoi frutti; o fate l'albero cattivo e cattivi anche i suoi frutti. Dal frutto infatti si riconosce l'albero. Quando dice: Fate l'albero buono e anche i suoi frutti buoni, naturalmente questa non è un'esortazione ma un precetto salutare ch'è necessario mettere in pratica. Quanto invece alla frase: Fate l'albero cattivo e anche i suoi frutti cattivi essa non è un precetto da osservare, ma un ammonimento a guardarci dal comportarci come quell'albero.

Egli infatti disse questa frase contro coloro i quali, pur essendo cattivi, si reputavano capaci di dire cose buone o di avere opere buone; il Signore Gesù afferma che ciò è impossibile. Prima infatti l'uomo deve mutarsi, perché anche le cose cambino. In effetti se uno persiste nell'essere cattivo, non può compiere opere buone; se invece persiste nel rimanere buono, non può compiere opere cattive.

AGOSTINO, Discorso 72, 1, 1 Sulle Parole del Vangelo Mt 12, 33: "Fate l'albero buono e buoni anche i suoi frutti"