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CICLo AGOSTINIANo di ERFURT

Liutprando ordina di cercare il corpo di Agostino

Liutprando ordina di cercare il corpo di Agostino

 

 

MAESTRO VETRAIO DI ERFURT

(1316 - 1324)

Chiesa di sant'Agostino

 

Liutprando ordina a un legato di chiedere le spoglie di Agostino in Sardegna

 

 

 

Il re dei Longobardi è seduto sul suo trono con la testa coronata: nella mano sinistra regge un lungo scettro. La sua gamba sinistra è accavallata sulla destra sopra il ginocchio. Sta parlando a un suo emissario che si tiene in piedi davanti al trono. Porta un cappello rotondo bordato e sul collo porta un colletto di ermellino.

Sta ascoltando con attenzione gli ordini del re Liutprando. Non è raro incontrare nei cicli agostiniani questa scena in cui il re longobardo istruisce un suo fiduciario che partirà alla ricerca delle reliquie del santo per portarle a Pavia.

 

 

Un lungo resoconto della traslazione delle spoglie del santo ci è noto da Beda il Venerabile (672-735), contemporaneo all'avvenimento. Nel IX secolo si trova un breve accenno nel Martirologio di Adone che fu composto a Lione prima dell'anno 859: "Hujus corpus venerabile primo de sua civitate propter barbaros Sardiniam translatum nuper a Luitprando rege, dato magno pretio, Ticinis relatum ... "

 

Un altro racconto dell'episodio è noto da Jacopo da Varagine:

Il re appena lo seppe si affrettò ad andare incontro alle reliquie e le ricevette con gioia e venerazione. Il giorno appresso non si riuscì a procedere fino a che il re non ebbe fatto il voto di innalzare una chiesa in onore di S. Agostino se le reliquie fossero giunte a Pavia. Fatto il voto si poté procedere con la massima facilità, ed il re, fedele sue promesse costruì in onore del santo una magnifica basilica, sul luogo stesso dove il miracolo era avvenuto. Lo stesso fatto accadde il giorno appresso a Casale, ed anche lì fu eretta una chiesa. Il re vedendo che il santo era desideroso che fossero erette delle chiese in suo onore, e d'altra parte temendo che egli volesse fermarsi in qualche città differente da quella che egli stesso aveva scelto, si affrettò a costruire una chiesa in ciascun dei luoghi dove, passando, il corpo soggiornava. Giunto finalmente a Pavia, lo fece riporre con gran venerazione nella chiesa di S. Pietro.

JACOPO DI VARAGINE, Legenda Aurea

 

 

L'anno quinto dell'imperatore Leone l'Isaurico Liutprando, avendo saputo che i Saraceni si erano portati in Sardegna, minacciando di contaminare e violare i luoghi sacri stessi, dove con tanta gloria riposavano le benedette ossa di Agostino dal tempo della loro antica traslazione da Ippona, saccheggiata dai furori vandali, spedì in gran fretta illustri personaggi che ad ogni costo dovevano riportare le venerabili reliquie. Costoro, fedeli al loro mandato, e degni messaggeri di tal principe, partirono solleciti e infatti fecero tanto con le loro suppliche, le loro minacce, i loro fini artifici, che ottennero a prezzo d'oro, quanto desideravano con tanto amore e non soddisfatti dopo, superbi di quelle sacre spoglie, scesero al lido di Genova.

BEDA IL VENERABILE (672-735), Chronaca

 

PHILIPPE DE HARVENGT, Vita Augustini, 33