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CICLo AGOSTINIANo di ERFURT

Agostino incontra Ambrogio a Milano

Agostino incontra Ambrogio a Milano

 

 

MAESTRO VETRAIO DI ERFURT

(1316 - 1324)

Chiesa di sant'Agostino

 

Agostino incontra Ambrogio

 

 

 

Ambrogio indossa un abito vescovile e sta alla sinistra della scena su un piano prospettico superiore rispetto ad Agostino. Una lunga scritta borda il lato sinistro della sua figura: Vi si legge: ... CTVS AMBRIVS.

La sua mano destra ha l'indice teso, il viso ha una espressione indurita dagli anni e dalle responsabilità, che contrasta nettamente con i gesti esitanti di Agostino, il suo viso giovanile e l'espressione un po' opaca. Agostino sta varcando la soglia di una chiesa gotica per rendere visita ad Ambrogio. Gli artisti del XV secolo spesso hanno illustrato piacevolmente questa scena.

 

A Milano incontrai il vescovo Ambrogio che dispensava continuamente al popolo la sostanza del tuo frumento, la letizia del tuo olio e la sobria ebbrezza del tuo vino. A lui ero guidato inconsapevole da te, per essere da lui guidato consapevole a te.

AGOSTINO, Confessioni 5, 13, 23

 

Era allora vescovo di Milano Ambrogio.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea

 

 

Il grande incontro tra Ambrogio e Agostino, l' ex funzionario romano nato in Germania (Treviri) ed eletto vescovo per volere del popolo e dello stesso potere imperiale che voleva Milano, città importantissima e sede dell' imperatore, ben presidiata da uno dei migliori funzionari dell' impero, ed il giovane retore africano, uno degli incontri più densi di significato e di conseguenze della storia, non avviene a Milano per caso.

«Et veni Mediolanum ad Ambrosium episcopum», venni appositamente a Milano per ascoltare il vescovo Ambrogio, scriverà Agostino, ritornato nella sua Africa, segnato indelebilmente da Milano e da Ambrogio. E quando nell' anno della morte (430 d.C.) Agostino, vescovo d' Ippona, visse l'ultima estate della sua vita nella sua città stretta d'assedio dai Vandali, fu nel ricordo degli assedi della chiesa di Milano e degli inni di Ambrogio che Agostino, insieme al suo popolo minacciato dalla grande violenza e ferocia dei Vandali, ripeté quei canti nella chiesa d' Ippona. Una mostra che sollecita continue suggestive analogie tra l' ieri e l' oggi e che ci aiuta anche a riflettere sull' autonomia culturale milanese, che si manifesta anche nella liturgia e negli inni sacri. «A Roma seguano le loro usanze; a Milano si fa così» dirà Ambrogio.

Ed è forse anche per questo che il grande vescovo è ancora così presente tra noi. Ambrogio tratterà il giovane Agostino con un certo distacco, ma anche con una profonda attenzione. Agostino inventerà un neologismo per descrivere il modo con cui fu accolto: «episcopaliter». E quell' incontro milanese lo segnerà per sempre.